di Antonio Gaspari
ROMA, domenica, 15 luglio 2012 (ZENIT.org).- Perché esistono le stelle? Perché sono miliardi? E la Terra cosa c’entra con l’universo? Perchè c’è la vita? Perché esiste l’umanità? Gli uomini sono gli unici esseri intelligenti a capire come funziona l’universo? Esiste solo la nostra civiltà? Ci sono altri pianeti con la vita? E se si, ci sono altre civiltà anche più avanzate della nostra? E dove sono?
Saranno fatti come noi? Oppure hanno forme diverse? Sono alieni? Saranno pacifici? Hanno poteri straordinari? E se fosse che siamo soli nell’universo? Siamo gli unici? E qual è la ragione della nostra esistenza?
A queste e altre domande sul tema ha cercato di rispondere il professor Elio Sindoni con un libro Siamo soli nell’universo? (Editrice San Raffaele), un saggio tanto esile quanto interessante..
Centoquarantaquattro pagine in cui l’ordinario di fisica generale all’Università Bicocca di Milano, spiega con linguaggio chiaro e comprensibile come e perché è comparsa la vita sulla terra. Ripercorre la storia e le ragioni di chi ha cercato e cerca ancora gli extraterrestri.
In uno dei capitoli il prof. Sindoni racconta del dibattito tra autori di fantascienza e scienziati. Dopodiché spiega e confronta il principio antropico che fa della Terra unico pianeta che può ospitare la vita e dell’altissima improbabilità che possano esistere extraterrestri.
La Via Lattea contiene circa cento miliardi di stelle, una di esse è il Sole, stella di media grandezza, media temperatura e media massa.
Si calcola che esistano almeno cento miliardi di galassie, il che fa pensare che, per il calcolo delle probabilità, in qualche parte dell’universo ci sia un pianeta simile alla Terra.
Nei capitoli centrali il professore cerca di trovare le ragioni del perché la vita, come è nata e come si è sviluppata. Sindoni parla di autentico miracolo, nessun calcolo probabilistico può spiegare come e perchè è nata la vita sulla Terra.
I vulcani, la magnetosfera, l’atmosfera, l’anidride carbonica e l’ossigeno, la deriva dei continenti e il sistema solare, l’acqua liquida e l’effetto serra, tutto sembra essere fatto in una maniera per permettere e favorire la nascita e la crescita della vita.
Spiega Sindoni che tutto è fatto in maniera mirabile. Giove per esempio, con la sua enorme forza di gravità riesce a intercettare il flusso di asteroidi e di comete che altrimenti colpirebbero la Terra.
Si calcola che senza la presenza di Giove la Terra sarebbe bombardata da asteroidi di 10 chilometri di diametro almeno una volta ogni diecimila anni, con eventi catastrofici che avrebbero impedito la vita.
A causa della gravitazione della Luna la durata del giorno terrestre è aumentato sempre più. Si ipotizza che al tempo della formazione della Terra, in assenza della Luna, il giorno durasse solo sei ore. Una situazione con campo magnetico più intenso e fortissimi venti. Condizione che non avrebbero permesso al crescita della vita.
Grazie all’emissione di anidride carbonica dei vulcani e al cuore caldo del pianeta, si è verificato l’effetto serra che ha permesso all’acqua di rimanere liquida e di mantenere la temperatura media della terra a +15 gradi centigradi. Senza effetto serra la temperatura della terra sarebbe di -18 gradi.
La Terra possiede inoltre un campo magnetico che la Luna, Venere e Marte non hanno.
La magnetosfera che si estende per decine di migliaia di chilometri nello spazio circostante, difende la vita sul pianeta deviando e impedendo il bombardamento dei raggi cosmici generato dal Sole.
Mistero ancora più difficile da svelare è quello che riguarda la nascita e il senso dell’homo sapiens sapiens. Quell’essere che ha cominciato a dipingere, seppellire e ricordare i morti, comprendere e riprodurre le leggi dell’universo, inventare e costruire civiltà, prendersi cura dell’anima e cercare Dio.
Sindoni conclude precisando che le condizioni in cui si è sviluppata la vita della Terra sono troppo uniche, nessun calcolo statistico potrebbe ripeterle.
E in ogni caso tutte le ricerche fatte finora sull’esistenza della vita extraterrestre hanno dati un esito negativo.
Tra i cinquecento pianeti extrasolari sino ad ora individuati non se ne è trovato uno simile alla Terra.
L’autore sposa la tesi di Enrico Fermi, il quale alla domanda sull’esistenza degli extraterresti rispondeva “dove sono?”.
Sindoni racconta che Fermi quando era con Leo Szilard e altri scienziati a Los Alamos nel 1940, suggerì che se altre forma di vita intelligente fossero diffuse nell’Universo, la Terra sarebbe già stata colonizzata dagli alieni.
L’universo infatti, esiste da molto tempo prima della Terra, quindi se fossero possibili altre forme di civiltà, molte di esse si sarebbero sviluppate miliardi di anni fa e avrebbero avuto tutto il tempo di arrivare da noi.