di Luca Marcolivio
CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 18 luglio 2012 (ZENIT.org) – In occasione del rapporto Moneyval di valutazione sulle misure di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo adottate dalla Santa Sede, monsignor Ettore Balestrero, sottosegretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, ha tenuto un briefing in Sala Stampa Vaticana per illustrare quanto è stato fatto e quanto si farà in merito.
Monsignor Balestrero è stato il Capo Delegazione della Santa Sede nella Sessione Plenaria di Moneyval, tenutasi il 4 luglio scorso a Strasburgo.
Per la Santa Sede si è trattato di un percorso che rappresenta in primo luogo “un impegno morale e non strettamente tecnico”, nella convinzione che “la conformità e l’attuazione effettiva degli standard internazionali sono del resto ciò che rende concreto l’impegno morale”.
Lo Stato della Città del Vaticano, ha osservato monsignor Balestrero, presenta la peculiarità di essere “privo di una economia di mercato”. Esso non è un “centro finanziario”, laddove le attività finanziarie che pone in atto, “sono svolte a supporto delle opere di carità e di religione”.
Al tempo stesso, la Santa Sede “gode di una riconosciuta autorevolezza morale ed è in profonda connessione con i paesi più prossimi e con quelli più lontani nel mondo”, ha aggiunto il prelato.
Questa autorità morale si manifesta in modo particolare quando si tratta di “sollecitare la massima consapevolezza rispetto ai troppo frequenti crimini transnazionali di riciclaggio e finanziamento del terrorismo”.
Balestrero ha poi ricordato l’entrata in vigore della Legge n°CXXVII in materia di contrasto e prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo, adottata nella Città del Vaticano.
Di seguito, nel novembre 2011, è iniziata la valutazione da parte di Moneyval, che ha portato ad una serie di rilievi sia positivi che critici. Ciò ha portato, in data 25 gennaio 2012, alla modifica della Legge n° CXXVII “per rendere, fra l’altro, più effettiva la cooperazione tra le autorità interne competenti nella prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”.
Tra gli elementi in vigore nella nuova normativa di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, figurano:
1) il criterio del risk based approach (ossia “approccio basato sul rischio”) ai fini dell’adeguata verifica della clientela, nonché dell’identificazione delle transazioni sospette;
2) una rafforzata cooperazione internazionale, incluso lo scambio di informazioni con controparti estere;
3) è stata resa esplicita e conforme agli standard internazionali la normativa interna sul segreto in materia finanziaria;
4) l’introduzione, in materia penale, di un’ampia definizione dei reati di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, nonché precisata la gamma di reati-presupposto, in conformità agli standard internazionali;
5) il rafforzamento dei poteri dei Tribunali vaticani per la lotta ai reati di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, come pure i reati-presupposto, nonché in materia di sequestro e confisca dei proventi di attività illecite;
6) l’aggravamento delle sanzioni, in caso di mancato rispetto delle norme sulla prevenzione ed il contrasto del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo, rendendole per giunta applicabili anche alle persone giuridiche;
7) sono stati previsti Protocolli d’Intesa obbligatori, ai fini dello scambio di informazioni tra l’AIF e le Unità di Informazione Finanziaria di Stati esteri;
8) è stato reso esplicito il potere dell’AIF di svolgere ispezioni in materia di prevenzione e contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo.
Per conto della Città del Vaticano, la Santa Sede ha inoltre ratificato le seguenti convenzioni:
– Convenzione di Vienna contro il traffico illecito di stupefacenti e di sostanze psicotrope del 1988;
– Convenzione di New York per la repressione del finanziamento del terrorismo del 1999;
– Convenzione di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale del 2000
“Le suddette Convenzioni – ha dichiarato monsignor Balestrero – sono direttamente applicabili nell’ordinamento giuridico interno, senza necessità di ulteriori atti di recepimento, incluse le norme in materia di estradizione e cooperazione internazionale”.
Tra gli aspetti che vanno migliorati, il sottosegretario vaticano ai Rapporti con gli Stati ha citato l’“utilizzo dei Protocolli d’Intesa quale base per la cooperazione internazionale tra unità di informazioni finanziaria”.
Inoltre la Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano è stata dotata, dalla versione emendata dalla Legge n. CXXVII, del potere di adottare un Regolamento Generale sui poteri ispettivi dell’AIF. “I valutatori – ha detto in proposito mons. Balestrero – hanno notato che, fino a quando tale regolamento entrerà in vigore, i poteri ispettivi non saranno esplicitamente definiti. In merito non si può che essere d’accordo”.
Altri rilievi critici riguardano la struttura dell’AIF che, “combinando le funzioni normalmente svolte dalle unità di informazione finanziaria con quelle svolte dagli organismi di vigilanza, sembra essere causa di difficoltà nell’effettiva attuazione degli standard internazionali” e il possibile “conflitto di interessi” che scaturisce dal fatto che “la medesima persona svolga la propria attività allo stesso tempo in un ente vigilato e nell’ente vigilante”.
Tra i passaggi successivi alle modifiche della Legge n. CXXVII:
– la Santa Sede ha introdotto una lista interna di soggetti individuati come terroristi, in linea con le misure richieste dalle rilevanti Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite;
– è stata ufficialmente inviata una lettera di adesione al Gruppo Egmont;
– mediante la stipula di Protocolli d’Intesa, l’AIF è stata collocata rapidamente nella rete internazionale delle unità di informazione finanziaria;
– la Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano ha avviato, come già osservato, l’iter di adozione del Regolamento Generale sui poteri ispettivi dell’AIF;
– è stata avviata un’ulteriore revisione dell’ordinamento penale, in vista di un suo ammodernamento alla luce degli standard internazionali;
– sarà ultimato a breve la valutazione dei fattori di rischio;
– è in fase di valutazione la ratifica di ulteriori convenzioni per la lotta contro la criminalità e l’introduzione di una nuova normativa in materia di organizzazioni senza scopo di lucro.
“Abbiamo, pertanto, compiuto un passo definitivo, ponendo le fondamenta di una “casa”, ossia di un sistema di lotta al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo, che sia solido e sostenibile”, ha commentato monsignor Balestrero.
“Ora vogliamo costruire compiutamente un “edificio” che dimostri la volontà della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano di essere un ‘partner’ affidabile nella comunità internazionale”, ha poi concluso il sottosegretario ai Rapporti con gli Stati del Vaticano.