Stamattina papa Francesco ha celebrato messa nella cappella della Casa Santa Marta alla presenza dei giardinieri del Vaticano e degli addetti alla nettezza urbana di piazza San Pietro, per un totale di oltre 30 dipendenti della Santa Sede.
Secondo quanto riferito dal portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, durante il briefing con i giornalisti, il Santo Padre ha tenuto un’omelia sul Vangelo del giorno (che parla dei giudei che raccolgono le pietre per lapidare Gesù) secondo quello che è il suo stile: breve e a braccio.
“Se noi abbiamo il cuore chiuso – ha detto il Pontefice durante l’omelia – se abbiamo il cuore di pietra, le pietre arrivano tra le mani e siamo pronti a gettarle verso gli altri. Se abbiamo la fede e un cuore aperto, invece, sapremo costruire”.
Come è ormai sua consuetudine, al termine della celebrazione, papa Francesco è andato a sedersi su uno degli ultimi banchi, in mezzo al popolo, per un momento di preghiera personale.
“Trovarsi di fronte al Santo Padre, in una Messa per noi, è una cosa che non capita tutti i giorni. Mi giravo e vedevo le facce dei dipendenti: siamo usciti un po’ tutti con gli occhi lucidi”, ha raccontato ai microfoni di Radio Vaticana, Luciano Cecchetti, responsabile del servizio dei giardini e della nettezza urbana del Vaticano.
“Lo abbiamo ringraziato tanto – ha proseguito Cecchetti – specialmente quando ci ha salutato alla fine: siamo stati presentati uno ad uno e per ognuno di noi ha avuto una parola. Quello che ci ha detto un po’ a tutti quanti è: ‘Pregate per me’. Tanti dipendenti, essendo giardinieri, gli hanno chiesto di visitare insieme a loro i giardini: lui ha annuito, facendo un cenno dalla testa, non ha detto di no”.
Ieri mattina, il Santo Padre aveva presieduto la messa per i dipendenti della residenza Santa Marta – dove alloggerà ancora per qualche giorno, prima di trasferirsi definitivamente nell’appartamento pontificio – concelebrando assieme a mons. Lorenzo Baldisseri, segretario della Congregazione per i vescovi, e al segretario don Alfred Xuereb. “È un modo – ha spiegato padre Lombardi – per incontrare le persone che difficilmente potrà vedere poi”.