Fredy prometteva, ma anche spesso realizzava una visita al mio amico malato, Fanuel. Quando non lo incontravano, gli lasciava un foglietto: il foglietto della fortuna; della felicità, della gioia, della vita. Lo sapeva infatti pensieroso, preoccupato; alle volte addirittura scontroso e rissoso. Ma ogni volta che Fredy passava e si intratteneva con lui anche per una breve visita, lo lasciava contento, spensierato, gentile, sorridente.
Cosa succedeva? Lo rassicurava su tutto: “Tu sei il più bello, il più interessante, il più affascinante, il più amato…La tua famiglia è la più ricca e i tuoi averi non hanno limiti, il tuo avvenire è il più roseo che si possa sognare…”.
Vedi, Andrea, io – mi confida Fredy – passo spesso da lui, proprio e solamente per ricordargli la fortuna, la gioia, la vita. E ogni volta mi ringrazia dicendomi: non ci pensavo.
Allora mi faccio dare una copia di questo foglietto per poter essere anch’io immediato soccorso all’amico smemorato.
Mi sembra che tu, come me, abbia intuito, capito che se il contenuto del foglietto può sembrare non vero, o difficilmente credibile tra gli uomini,…è indiscutibilmente vero nel rapporto tra Dio e te, tra Dio e me, tra Dio e ogni uomo.
Anche questa pagina che stai ora leggendo mi sembra possa essere il foglietto della fortuna, della felicità, della gioia, della vita.
Mi pare di capire meglio il perché Gesù ci comanda di amare l’altro “come” Dio stesso lo ama…; non solo per ricordargli, con le parole o con un foglietto, la sua fortuna, ma per essere io, tu in persona, la sua fortuna.
L’amore è perfetto quando la vita di ognuno diventa memoria e fortuna dell’altro.
Ciao da p. Andrea
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