Prende il via oggi il primo congresso latinoamericano degli agenti della pastorale familiare sul tema La mia famiglia ed io serviamo il Signore (4-9 agosto).
Al congresso, che si svolge a Città di Panama ed è organizzato dal Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM) e dall’Arcidiocesi di Panama, sono attesi circa 350 operatori pastorali dell’America Latina e dei Caraibi.
Scopo dell’iniziativa è riflettere sulla famiglia come fonte di ricchezza sociale e sulle modalità di promozione della sua missione.
Secondo quanto riferisce uno dei partecipanti, mons. Mariano Parra, vescovo della diocesi di Ciudad Guayana (Venezuela), ha riferito la presenza di 20 vescovi, guidati da monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, e da Mons. Santiago Silva Retamales, segretario generale del CELAM.
Il Congresso ha due obiettivi: in primo luogo, promuovere la riflessione, sulla scienze sociali, su teologia e pastorale, sulla famiglia come fonte di ricchezza sociale, rafforzare il senso del valore sociale della famiglia e promuovere la sua missione nel contesto sociale ed ecclesiale del continente; al tempo steso vi sarà un Congresso dove la protagonista è la famiglia, con il coordinamento di coppie sposate, con testimonianze ed esperienze di vita.
I membri della presidenza del CELAM, si sono incontrati lo scorso 27 maggio con papa Francesco, spiegandogli che, nel contesto della preparazione della Terza Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, vi era la volontà di organizzare il primo Congresso latinoamericano degli agenti pastorali familiari.
Il Santo Padre ha espresso preoccupazione per i problemi della famiglia e la sua visione, a volte molto riduttiva in alcuni settori della Chiesa e della società. Il Pontefice ha anche fatto riferimento alla situazione di molte famiglie separate dai fenomeni migratori e ha invitato il CELAM a continuare a lavorare nell’ambito delle migrazioni, in modo che le famiglie rimangano unite e crescano nei valori umani e cristiani.