Anteprima di “Cathedralia” a Roma

Una composizione musicale trasforma la liturgia

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ROMA, venerdì, 18 maggio 2007 (ZENIT.org).- Una composizione musicale ha trasformato la liturgia vespertina di sabato scorso nella chiesa di Sant’Anselmo, sul colle romano dell’Aventino, in un’esperienza indimenticabile.

Il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, ha presieduto la Santa Messa celebrata in Latino, mentre Michael D’Alessandro, studente di liturgia, filosofia e teologia al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, ha eseguito “Cathedralia”.

Con l’accompagnamento del coro formato da ragazzi della London Oratory School e di un’orchestra, la composizione musicale di D’Alessandro – una piccola parte della sua dissertazione dottorale – ha trasportato i presenti nella liturgia.

La musica sacra, come ha scritto il Cardinale Josef Ratzinger nell’opera “Lo Spirito della Liturgia”, è fondamentale per quest’ultima. Ha infatti la capacità di risvegliare aree dell’esistenza umana che si trasformano spontaneamente in un canto, che è il linguaggio dell’amore.

L’obiettivo di D’Alessandro è quello di “ricreare lo spazio tra il profano e il necessario, rinvigorire le arti che si sono arenate” a causa del nichilismo.

“Cathedralia” intende veicolare devozione e bellezza attraverso le rappresentazioni culturali.

Dal 2009, “Cathedralia” verrà eseguita in quattro trasmissioni simultanee annuali in cattedrali storicamente significative a Roma e negli Stati Uniti.

Anche se la musica non è composta specificamente per la liturgia, è però pensata per essere eseguita nelle cattedrali, come luoghi in cui la bellezza e la conoscenza incontrano il trascendente.

D’Alessandro ha affermato che le esibizioni si baseranno sulla tradizione del teatro gesuita del XVII secolo, che integrava attività educative e religiose.

Attingendo alla storia ecclesiastica e ai racconti biblici, il teatro gesuita comunicava temi spirituali, teologici e morali attraverso la cultura.

Nel solco di questa tradizione, D’Alessandro spera che il suo lavoro diventi una “dichiarazione della perfezione di Dio”.

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ZENIT Staff

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