Sì al libero scambio, purché sia “a beneficio di tutti” e in linea con la giustizia sociale. Lo ha detto il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia e per la Pace, nel suo messaggio indirizzato al Forum dell’Organizzazione Mondiale per il Commercio (OMC), in corso a Ginevra, da oggi fino al 3 ottobre.
Il commercio, ha spiegato il porporato ghanese, è un fattore di sviluppo e, in molti casi, ha ridotto la povertà. Al tempo stesso, però, spesso alimenta “l’esclusione sociale” in quanto “ogni libertà deve essere accompagnata dalla responsabilità e ad ogni libertà deve corrispondere il dovere della giustizia”.
Nemici della giustizia sociale e dell’equa distribuzione delle risorse sono le posizioni dominanti che, andando contro la libera concorrenza, la trasformano in una dittatura economica che viola la dignità delle persone.
Tale sistema, ha osservato Turkson, “trascura il bene comune di tutta l’umanità, peggiora la distribuzione delle ricchezze, non riesce a creare un’occupazione sostenibile o, peggio, approfitta del traffico di esseri umani e delle moderne forme di schiavitù e di fatto esclude i poveri i deboli e i vulnerabili dalla partecipazione alla vita economica”.
Il capodicastero vaticano ha poi stigmatizzato la tendenza di molte corporation multinazionali a “evadere le tasse” e a negare ai lavoratori i più elementari diritti umani, a partire dal giusto salario e dalla sicurezza sul luogo di lavoro.
Il cardinale Turkson ha quindi auspicato che, sulla scia di quanto auspicato lo scorso gennaio da papa Francesco al Forum di Davos, possa formarsi una “nuova mentalità politica ed imprenditoriale, capace di guidare tutte le azioni economiche e finanziarie nell’ottica di un’etica veramente umana”.
[Fonte: Radio Vaticana]