I circoli minori, attualmente in corso all’Assemblea Generale straordinaria del Sinodo dei vescovi sulla famiglia, si caratterizzano per una “dinamica più interattiva” rispetto alle Congregazioni generali dei giorni precedenti e rappresentano il passaggio intermedio tra la Relatio post disceptationem, che sarà sottoposta a modifiche ed emendamenti, e il messaggio finale, che sarà presentato sabato prossimo.
Lo ha ricordato nel primo pomeriggio di oggi, il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, intervenendo al briefing con i giornalisti accreditati, cui sono intervenuti tre importanti padri sinodali.
Il cardinale Lluis Martinez Sistach, arcivescovo emerito di Barcellona, ha sottolineato che non tutte le proposte sono state accettate, tuttavia ciò riflette lo “stato di comunione” che si respira al Sinodo. Quanto alla Relatio post disceptationem, essa “non è un documento chiuso ma un documento di lavoro”, ha aggiunto il porporato catalano.
“La preghiera del popolo di Dio – ha proseguito Sistach – è utile per cementare la volontà di Dio, non dei gruppi”.
L’arcivescovo emerito di Barcellona si è soffermato anche sulla necessità di rendere i sacramenti “gratuiti ed accessibili a tutti” e sulla difficoltà, al giorno d’oggi, di seguire la propria retta coscienza, quando, simbolicamente parlando, “c’è troppo rumore per le strade”.
Da parte sua, monsignor Joseph Kurtz, arcivescovo di Louisville e presidente della Conferenza Episcopale degli USA, ha osservato come il dibattito sinodale stia esprimendo una “visione missionaria”, in cui è la Chiesa ad avvicinarsi alle persone, senza aspettare che queste vengano da lei.
Compito del Sinodo sarà soprattutto quello di “amplificare la bellezza del matrimonio cristiano”, ha aggiunto Kurtz con riferimento alle statistiche sulla famiglia che influenzano negativamente gli americani.
Al briefing è intervenuto, in qualità di relatore di uno dei circoli, il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella, ricordando la “fatica”, l’“impegno” e la “fedeltà” richiesti dall’attuale lavoro sinodale.
Nel circolo di monsignor Fisichella sono state presenti persone provenienti dal Medio Oriente e ciò ha favorito la ricezione di “sensibilità diverse” e “specifiche” sulla famiglia: ciò è frutto della realtà sinodale che valorizza le differenze, pur nell’universalità del cattolicesimo.
Stimolato dalle domande dei giornalisti, il presule ha affrontato vari temi, tra cui quello della convivenza, affrontata nella Relatio post disceptationem, al n° 22. Quando nel documento si afferma che la convivenza può essere “connotata da affetto profondo, da responsabilità nei confronti della prole, da capacità di resistere nelle prove”, si fa riferimento a quelle convivenze “aperte al matrimonio”, quindi differenti rispetto alle convivenze in cui “non si riscontrano elementi di fedeltà e stabilità”. In generale, tuttavia, “la prassi della convivenza non rispecchia la bellezza del matrimonio”.
L’auspicio di Fisichella è che la “bellezza della famiglia cristiana” possa renderla “soggetto di evangelizzazione”. A questo scopo, un documento di grande utilità è l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, in cui “la famiglia occupa spazi importanti”. La Evangelii Gaudium, ha aggiunto il presule, è il documento che “ha avuto più riscontro tra i padri sinodali”.
Un ulteriore punto affrontato dal capodicastero ha avuto ad oggetto il rapporto di causa-effetto tra la “crisi della famiglia” e la “crisi della fede”. Al contrario, nelle società dove “la fede è forte, anche la famiglia è forte”.
Sulle cause di annullamento del matrimonio sacramentale, Fisichella ha auspicato che “siano trovate tutte le formule possibili”, affinché tali procedure siano “gratuite”.
Parlando del dibattito, attualmente in corso in Italia, sulla possibilità di legalizzazione delle unioni civili, anche per coppie omosessuali, il presule ha ricordato che tali tematiche vanno affrontate “con metodo democratico, senza isolare alcuna posizione”.
“Il vero problema – ha tuttavia aggiunto – è quale tipo di struttura troveremo nelle legislazioni dei singoli paesi”, dopo l’approvazione di questo tipo di leggi.
Parlando dei figli di coppie omosessuali, monsignor Fisichella ha infine ribadito che essi “non vanno discriminati” in nessun modo, né vanno esclusi dai sacramenti.