Tunisia: Parolin auspica che "in nome di Dio non si commettano più violenze"

Il Segretario di Stato Vaticano definisce la strage di Tunisi “una cosa crudelissima e inumana, veramente inconcepibile”

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L’attentato terroristico a Tunisi, nel quale hanno perso la vita quattro italiani, è “una cosa crudelissima e inumana, veramente inconcepibile” e “da condannare nei termini più assoluti”. Lo ha detto il cardinale Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, ai microfoni di Radio Vaticana.  Secondo il porporato “si deve sperare che, in nome di Dio, non si commettano più violenze”.

Parolin ha poi auspicato che, nell’Anno Santo appena annunciato dal Papa, la misericordia, “medicina di Dio per i mali dell’umanità”, possa essere usata “in dosi particolarmente massicce e che quindi riesca a curare davvero tutti i mali e le ferite di cui questa società soffre”.

Il Segretario di Stato si è poi soffermato sulla corruzione che continua a colpire l’Italia, un altro male da cui “bisogna essere guariti”, purché chi ne è affetto, sia disposto “a riceverla e a lasciarla lavorare”.

Vincere la corruzione, implica “un impegno forte da parte di tutti e di ciascuno per combattere questo fenomeno e per vivere in maniera onesta, per essere onesti e integri in tutti gli ambiti della vita”, ha poi concluso il cardinale.

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ZENIT Staff

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