“Totalmente contrari” al DDL Cirinnà sulle unioni civili fra persone dello stesso sesso si dichiarano i Comitati Sì alla famiglia, che riuniscono numerose associazioni cattoliche ed evangeliche e
che hanno invece presentato come proposta alternativa un testo unico che
riunisce e coordina le norme esistenti – tra cui quelle sulle visite in ospedale e in carcere e la successione nei contratti di locazione – a favore dei conviventi, dello stesso o di diverso sesso.
“Apprezziamo – precisa il presidente nazionale di Sì alla famiglia, Massimo Introvigne – lo sforzo dei senatori di Forza Italia componenti della Commissione Giustizia del Senato di elaborare un testo sulle unioni civili alternativo a quello della senatrice Cirinnà, ma il risultato non è sufficiente”.
“Il DDL Caliendo-Forza Italia – continua Introvigne – è infatti uno strumento innovativo e non meramente ricognitivo. Come il DDL Cirinnà, adopera il termine ‘unioni civili’, dal quale derivano precise conseguenze, e larga parte dei suoi articoli richiama la disciplina del regime matrimoniale. Certo, un aspetto positivo è l’esclusione dell’adozione. Ma le Corti europee hanno da tempo stabilito che, una volta che uno Stato UE approva una legge sulle unioni civili, ogni disparità di trattamento tra le unioni civili e il matrimonio, in particolare quanto alle adozioni, costituisce una violazione della Convenzione europea sui diritti dell’uomo. Parlare di ‘unioni civili’ alza quindi una schiacciata a quei magistrati europei e italiani che volessero introdurre la possibilità di
adozioni per via giurisprudenziale”.
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Per approfondimenti: www.siallafamiglia.it