“La dimensione missionaria deve caratterizzare tutte le strutture della Chiesa, anche la Curia romana”. Così si è espresso il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, incontrando oggi in Vaticano i membri del Segretariato del Forum internazionale di Azione cattolica.
Per l’occasione il porporato ha espresso apprezzamento per gli obiettivi di cooperazione ecclesiale internazionale che caratterizzano il programma un’Ac en salida (in uscita) del Fiac.
Il Segretariato del Fiac è riunito in questi giorni a Roma per mettere a punto l’agenda degli impegni che caratterizzeranno il percorso dei prossimi due anni.
Sono presenti 30 responsabili e assistenti nazionali dei 5 Paesi dell’organismo di coordinamento del Fiac – Argentina, Italia, Romania, Spagna e Burundi, affiancato dal Ruanda – che si incontrano per sessioni di lavoro unitario e separato per fasce d’età.
Il coordinatore del Fiac e presidente dell’Azione cattolica argentina, Emilio Inzaurraga, accompagnato dall’assistente ecclesiastico del Forum monsignor Mansueto Bianchi, ha presentato le attività che impegnano le associazioni di Ac dei 50 Paesi del Fiac, dal sostegno ai cristiani di Terra Santa alle proposte missionarie e formative per i giovani dei paesi del Centrafrica e di Burundi e Ruanda segnati dai conflitti interetnici, all’esperienza dell’Agorà dei giovani del Mar Nero che si svolgerà la prossima estate in Georgia.
“Viviamo in un mondo segnato da conflitti e lacerazioni – ha affermato il cardinale Parolin -. Per costruire un mondo di pace occorre soprattutto riconciliare le differenze”. Infatti, “le differenze sociali, culturali, politiche e religiose che caratterizzano il pluralismo dei nostri contesti tendono a metterci in contrapposizione e a diventare conflitto”.
“La sfida per i cristiani – ha sottolineato il Segretario di Stato – è far convergere le differenze in una unità superiore. Si tratta di un compito affidato soprattutto ai laici la cui vocazione, ha ricordato il cardinale, “è, come già affermato dal Concilio Vaticano II, l’animazione delle realtà temporali, la vita nel mondo”.
In un mondo in cui si affrontano da un lato la secolarizzazione e dall’altro la “manipolazione della religione” usata in senso strumentale, l’unica maniera di evangelizzare e di essere “testimoni attrattivi”, ha affermato il Segretario di Stato è “suscitare interrogativi nel cuore degli uomini cui rispondere con la nostra vita, nel dialogo, con rispetto e delicatezza”. “C’è un mondo – ha aggiunto Parolin – che sta soffrendo e cerca risposte e se siamo cristiani noi la risposta ce l’abbiamo. Se ci mettiamo a servizio degli altri, costruiamo qualcosa di buono”.
L’incontro durato più di un’ora si è svolto nella Sala dei trattati così chiamata perché ospita la firma ufficiale degli accordi tra la Santa Sede e gli altri Paesi, anche se, ha sottolineato il Segretario di Stato: “Gli accordi valgono quando c’è la buona fede e la volontà di conservarli. Noi crediamo ancora in questo e per questo lavoriamo”.
“Rinconciliare le differenze” e mettersi al servizio dell’unità anche all’interno della Chiesa, operando per la collaborazione tra i movimenti: queste le consegne affidate dal Segretario di Stato al Forum internazionale di Azione cattolica.
“Quando ero bambino io – ha detto il cardinale, che ha ricordato a memoria le parole dell’inno degli Aspiranti di Azione Cattolica – l’Ac era l’unica associazione ecclesiale. Oggi esistono molti movimenti e superate le asperità iniziali, resta la sfida dell’unità al servizio dell’unica missione della Chiesa”.
“Dirò a Papa Francesco – ha affermato il Segretario di Stato, salutando cordialmente tutti i presenti – che può contare su di voi e su tutta l’Azione cattolica”.
I lavori del Segretariato si concluderanno domani, domenica 29 marzo con la partecipazione alla Santa Messa della Domenica delle Palme e 30° Gmg diocesana presieduta da papa Francesco a piazza San Pietro.