Inquietudine e condanna. Sono i due sentimenti che emergono dalla dichiarazione con la quale i Patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme intervengono in merito alla crescita delle violenze, specialmente dopo i fatti avvenuti sulla Spianata delle moschee.
“Vogliamo esprimere la nostra seria inquietudine riguardo le recenti attività su Haram al Sharif (la Spianata delle moschee, ndr), quali la chiusura totale e le restrizioni di accesso alla Moschea di Al Aqsa – si legge nella dichiarazione -. Questi avvenimenti sono stati provocati da atti estremisti che stanno divenendo un fenomeno ricorrente in Terra Santa e nella Regione”.
I leader religiosi condannano “le minacce di modifica dello statuto dei Luoghi Santi quali che siano le loro provenienze. I Luoghi Santi necessitano di una costante e vigile protezione affinché il loro ragionevole accesso sia mantenuto come previsto dallo Statu Quo per le tre religioni monoteiste”.
Pertanto, ribadiscono che “l’accordo dello Statu Quo che regola questi siti deve essere interamente rispettato, nell’interesse della comunità tutta intera”. Secondo i leader religiosi, “ogni minaccia alla sua continuità e alla sua integrità potrebbe condurre rapidamente a conseguenze imprevedibili che sarebbero più che malviste nell’attuale clima politico del momento, molto delicato”.