Vangelo

Lc 20,27-40

Lettura

Il passo del Vangelo di oggi ci presenta la categoria dei Sadducei. Essi erano principalmente latifondisti e commercianti. Erano dei “conservatori” e perciò non accettavano la dottrina della risurrezione, che invece era affermata dai farisei e dalla pietà popolare. Per essi, il regno messianico era presente nella benevolenza di Dio che si concretizzava nella condizione di benessere. Erano convinti che Dio premia e retribuisce col benessere e la ricchezza chi gli è fedele e osserva le sue leggi, mentre castiga i trasgressori con la sofferenza e la povertà. Perciò vogliono ridicolizzare la fede nella risurrezione e coloro che se ne fanno testimoni.

Meditazione

I sadducei si avvicinano a Gesù non con l’intento di aprire il loro cuore e accogliere la sua parola, quanto piuttosto per esporre loro i ragionamenti motivati non dal desiderio di ricerca della verità, bensì per consolidare le proprie convenienze e i propri privilegi. Il caso che viene proposto a Gesù è inventato, ma conserva tutta la forza di chi è subdolo, di chi è motivato dal male ma vuole apparire schierato per il bene. La risposta del Maestro è chiara e decisa: non si può pensare alla vita eterna restando legati alle condizioni e alle convenienze terrene, come fanno ostinatamente i sadducei. Il matrimonio è un mistero d’amore che unisce l’uomo e la donna, una realtà che da sempre è segno del mistero d’amore del Padre per l’umanità, di Cristo per la sua Chiesa. Gesù non solo afferma con forza la fede nella risurrezione, ma illumina con la sua parola la tradizione mosaica, che aveva offerto una norma transitoria nell’attesa del Messia e della pienezza che Egli avrebbe portato. I risorti vivono in Dio, in quella comunione non più significata ma realizzata in pienezza. Di fronte all’evidenza della sua parola nessuno più osa rivolgergli alcuna domanda, perché la Parola di vita ha la potenza di mettere a nudo chi persegue il male, chi ha a cuore solo i propri interessi e si nasconde dietro una spiritualità spicciola e buonista che mina e distrugge la vera comunione, non solo col Padre ma anche quella della comunità umana, che, se non è illuminata dalla Parola, difficilmente riesce a testimoniare. Accoglie la parola chi vive per Dio e non per se stesso.

Preghiera

Aumenta, Signore, la mia fede nella resurrezione affinché possa già da ora godere della serenità. Fa’ che usi dei beni di questo mondo perché possa arricchire davanti al tuo amore e parteciparvi pienamente. Allontana da me la tentazione di confidare solo nei beni materiali.

Agire

Dedicherò un po’ di tempo in più per salvarmi l’anima, non concentrandomi sui beni materiali ma aprendomi a quelli spirituali così come lo Spirito mi suggerisce.

Meditazione a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it