Fecondazione "in vitro": le perplessità dei polacchi

In Polonia CitizenGo ha lanciato una campagna per chiedere al Ministero della Salute trasparenza circa i finanziamenti a cliniche che effettuano questa pratica

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Polemiche in Polonia sul tema della riproduzione assistita (in vitro). L’accusa che viene rivolta al Ministero della Salute, alle cliniche e ai media è di riportare dei dati che non sono aderenti alla realtà dei fatti. “I centri di riproduzione assistita non ottemperano le cure perinatali delle donne e dei bambini”, scrive in una lettera Magdalena Korzekwa, una delle responsabili della Fondazione CitizenGO in Polonia.

CitizenGO in Polonia ha fatto appello in questi giorni di firmare la petizione sulla richiesta di responsabilità da parte dei centri dove si effettua fecondazione in vitro per la salute dei loro pazienti e dei bambini. I membri di CitizenGO chiedono inoltre al Ministero della Salute di dare risposte vere e corrette circa la rapida introduzione del controllo e della vigilanza costante per tutti i centri medici e di informare il pubblico su quanti bambini concepiti “in vitro”, in Polonia, poi subiscono l’aborto a causa di anomalie fetali rilevate durante il test prenatale e quanti bambini sono nati malati.

I firmatari della petizione chiedono “il pieno accesso alle informazioni su cosa si fa con i cosiddetti embrioni soprannumerari, se è utilizzata la selezione e con quali criteri si fa tale selezione”. CitizenGO in Polonia chiede anche di “garantire la piena cura perinatale nei centri di procreazione assistita sui loro pazienti di sesso femminile e dei loro figli, e continuare a monitorare la loro salute”. 

Nella petizione al Ministero della Salute si legge che “i  centri con la fecondazione in vitro devono avere l’impegno ad assumersi la responsabilità per la salute e la vita del paziente e il suo bambino in caso di complicanze o malformazioni.” CitizenGO chiede “di informare il pubblico sui costi di trattamento dei bambini malati della fecondazione in vitro, le spese a carico del NFZ (Fondo Sanitario Nazionale), cioè di tutti i contribuenti in Polonia”.

Alla fine della petizione si chiede di “cessare il finanziamento da parte del Ministero della Salute ai centri di fecondazione in vitro e il rimborso dei farmaci utilizzati nella cosiddetta  terapia riproduttiva, specialmente nel contesto del rapido aumento del prezzo di farmaci utilizzati dai malati di cancro, tra gli altri in chemioterapia”.

Da quando il Ministero della Salute in Polonia ha iniziato il finanzamento di cliniche che svolgono fecondazione in vitro, dopo un investimento di 72,4 milioni di zloty, sono nati solo 214 bambini. Secondo i dati  preliminari, il programma del Ministero della Salute potrebbe assorbire fino al 50.000 -60.000 delle vite umane.

Il testo di petizione in polacco si trova su http://citizengo.org/pl/niewygodne-pytania-o-in-vitro-w-Polsce?sid=OTMxNzMwODU1NzE4Nzg%3D

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Mariusz Frukacz

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