Difendere la fede cattolica, apostolica, Romana dall'empietà

Il Sovrano Militare Ordine di Malta in festa per il IX centenario della Bolla “Pie postulatio voluntatis”

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Si sono svolte a Roma il 9 febbraio le celebrazioni per i 900 anni dalla promulgazione della Bolla Pie postulatio voluntatis con la quale il Papa Pasquale II, il 15 febbraio 1113, riconosceva la specialissima protezione della Sede Apostolica all’Ordine ospedaliero di S. Giovanni di Gerusalemme, fondato nella Città Santa dal Beato Gerardo nel 1048.

Nella basilica di San Pietro  il Segretario di Stato di Sua Santità, card. Tarcisio Bertone, ha celebrato la S. Messa votiva della Madonna Causa nostrae laetitiae – particolarmente cara alla devozione dell’Ordine – alla presenza di più di quattromila tra cavalieri, dame e volontari del Sovrano Militare Ordine di Malta provenienti da ogni parte del mondo, guidati dal Principe Gran Maestro Fra’ Matthew Festing. 

Presenti, tra gli altri, il ministro degli Esteri del governo italiano Giulio Terzi di Sant’Agata, in rappresentanza del Presidente della Repubblica, i rappresentanti dei capi di Stato del Principato di Monaco, del Marocco e della Giordania. Presente anche il Commissario Europeo per il Mercato Interno e i Servizi Michelle Barnier, oltre a numerose autorità civili, circa 170 tra ambasciatori e rappresentanti diplomatici e una delegazione dell’Ordine di San Giovanni.

Nell’omelia il Cardinale Segretario di Stato ha toccato i punti salienti non solo della storia, ma anche della spiritualità dell’Ordine di Malta, sottolineando come la “tuitio fidei” e l'”obsequium pauperum” costituiscono gli elementi distintivi del carisma che fa dell’Ordine di Malta un unicum nel panorama delle vocazioni alla perfezione dei carismi evangelici.

Singolare è la spiegazione che il Card. Bertone ha dato della Croce ottagona, simbolo dell’Ordine, collegandola alla figura della Madonna, venerata nell’Ordine col titolo di “Madonna del Fileremo”, dall’omonima chiesa a Lei dedicata nell’isola di Rodi.

“Le punte della croce ottagona possono anche alludere ad alcune importanti virtù cristiane che voi, nell’esercizio del vostro servizio, siete tenuti ad osservare: spiritualità, semplicità, umiltà, compassione, giustizia, misericordia, sincerità e sopportazione. Oppure agli otto principi che dovevano ispirare la vita degli antichi cavalieri: lealtà, pietà, franchezza, coraggio, gloria ed onore, disprezzo per la morte, solidarietà verso i poveri ed i malati, e rispetto per la Chiesa. 

Il cardinale ha inoltre sottolineato come il termine “Ordine” non sia un accidens, ma un elemento distintivo della peculiarità di questa Istituzione che non è  impolverata al tempo, ma conserva  un peculiare contesto vocazionale.

Alla solenne e sobria, la celebrazione  hanno partecipato numerosi cardinali, arcivescovi, vescovi, prelati e sacerdoti membri dell’Ordine si è poi conclusa con la concessione dell’indulgenza plenaria a tutti i presenti, applicabile ai defunti, e lucrabile anche da chi, impossibilitato a venire a Roma, parteciperà entro Pasqua ad una celebrazione promossa dall’Ordine in tal senso.

Al termine della S. Messa il Santo Padre Benedetto XVI, sulle note solenni del Tu es Petrus  ha fatto il suo ingresso nella Basilica Vaticana e, dopo aver ricevuto l’omaggio del Gran Maestro, ha rivoluto un indirizzo di saluto agli intervenuti.

«Questa importante ricorrenza – ha sottolineato il Santo Padre – riveste uno speciale significato nel contesto dell’Anno della Fede, durante il quale la Chiesa è chiamata a rinnovare la gioia e l’impegno di credere in Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo. Al riguardo, anche voi siete  chiamati ad accogliere questo tempo di grazia per approfondire la conoscenza del Signore e per far risplendere la verità e la bellezza della fede, con la testimonianza della vostra vita e del vostro servizio, nell’oggi del nostro tempo».

«Per fede, nel corso dei secoli – ha continuato il Papa – i membri del vostro Ordine si sono prodigati, prima nell’assistenza degli infermi in Gerusalemme e poi nel soccorso dei pellegrini in Terrasanta, scrivendo luminose pagine di carità cristiana e di tutela della cristianità. Nel XIX secolo l’Ordine si aprì a nuovi e più ampi spazi di attività in campo assistenziale e a servizio de gli ammalati e dei poveri, ma senza mai rinunciare agli ideali originari, specialmente quello dell’intensa vita spirituale dei singoli membri … Non dovete dimenticare mai le vostre radici, quando il beato Gerardo e i suoi compagni si consacrarono con i voti al servizio dei poveri.

Il Sovrano Ordine di Malta, rispetto ad altre realtà impegnate in ambito internazionale nell’assistenza ai malati, nella solidarietà e nella promozione umana, si distingue per l’ispirazione cristiana che costantemente orientare l’impegno sociale dei suoi membri.

“La vostra preziosa e benefica opera, ha detto il Papa, non è semplice filantropia, ma espressione efficace e testimonianza viva dell’amore evangelico» sintetizzata nel  vostro motto Tuitio fidei et Obsequium pauperum“.

Queste parole ben sintetizzano il carisma dell’Ordine che, come soggetto di diritto internazionale, non ambisce ad esercitare poteri ed influenze di carattere mondano, ma desidera svolgere in piena libertà la propria missione per il bene integrale dell’uomo, spirito e corpo, guardando sia ai singoli che alla comunità, soprattutto a coloro che più hanno bisogno di speranza e di amore».

Rivolgendosi ai membri dell’Ordine, Fra’ Matthew Festing ha rimarcato la missione passata, presente e futura del Sovrano Ordine di Malta: «Abbiamo ricoperto un ruolo importante in innumerevoli eventi storici, spesso drammatici. L’Ordine di Malta è spesso stato costretto ad abbandonare ciò che aveva costruito e ricominciare da capo, ma a distanza di quasi un millennio siamo ancora qui. La missione è sempre la stessa: continuare a sostenere la lotta contro la povertà, la malattia e la sofferenza in ogni continente.”

Dopo la benedizione apostolica, nell’Aula Paolo VI ha avuto luogo per il ricevimento, allietato dal sottofondo musicale di marce e brani d’opera eseguiti dalla Banda della Gendarmeria Vaticana.

Queste celebrazioni centenarie rivestono un’importanza fondamentale non solo per l’Ordine di Malta ma anche per la Chiesa Universale, chiamata a comprendere il valore e l’utilità di queste storiche Istituzioni per la crescita spirituale dei suoi figli.

L’Ordine di Malta, la cui sede è a Roma, conserva le prerogative di un ente indipendente e sovrano, ha un proprio ordinamento giuridico, rilascia passaporti, emette francobolli, batte moneta e dà vita ad enti pubblici melitensi dotati di autonoma personalità giuridica. intrattiene relazioni diplomatiche con 104 Stati in tutto il mondo – molti dei quali non cattolici – cui vanno aggiunte rappresentanze presso alcuni importanti Paesi europei e presso Organismi Europei ed Internazionali.

L’Ordine di Malta è neutrale, imparziale e apolitico e queste caratteristiche lo rendono particolarmente adatto ad intervenire come mediatore tra gli Stati.

Tra i suoi 13.500 membri, alcuni sono frati professi, altri hanno pronunciato la promessa di obbedienza; gli altri tra cavalieri e dame sono laici tutti votati all’esercizio della virtù e della carità cristiana con  impegno ad approfondire la propria spiritualità nell’ambito della Chiesa e a dedicare parte delle proprie energie al servizio dei poveri.

In Sicilia il Sovrano Militare Ordine di Malta con delegazioni a Palermo, Catania, Messina e Siracusa, ed è continua propulsione di opere di religione e carità e, rivolgendosi anche alla nuove generazioni, le coinvolge in edificanti esperienze di concreto volontariato nei pellegrinaggi internazionali a Lourdes o nazionali a Loreto, così come pure è centro di eccellenza di assistenza medico-sanitario in tutto il mondo attraverso le istituzioni ad esso facenti capo come il Corpo Italiano di Soccorso del SMOM (CISOM), il Corpo Militare, gli ambulatori, gli ospedali, le ambulanze.

< p>La difesa della “fede cattolica, apostolica, Romana dall’empietà” – come recita la preghiera del cavaliere – si traduce nel servizio generoso ai poveri e ai sofferenti.

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Fabio Adernò

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