Tomasi: "In Ucraina va ristabilita la legalità internazionale"

Nella sessione del Consiglio dei diritti umani, a Ginevra, l’osservatore vaticano presso l’Onu interviene sul conflitto che colpisce il Paese

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Vicinanza e solidarietà “a tutta la popolazione dell’Ucraina” colpita dalla guerra e appello affinché venga rispettata “la legalità internazionale riguardo al territorio e ai confini del Paese”. Così la Santa Sede, tramite il suo osservatore permanente presso l’Ufficio Onu di Ginevra, nel corso della sessione del Consiglio dei diritti umani.

Il presule ha sottolineato che ristabilire i confini dell’Ucraina costituisce “un elemento chiave per garantire la stabilità sia a livello nazionale che regionale, e per ristabilire la legge e l’ordine basati sul pieno rispetto di tutti i diritti umani fondamentali”. Pertanto, la Santa Sede “accoglie con favore le misure adottate per far rispettare il cessate il fuoco, che è inteso come una condizione essenziale per arrivare a soluzioni politiche esclusivamente attraverso il dialogo e il negoziato”.

Allo stesso tempo, si sottolinea “la necessità cruciale per tutte le parti di attuare le decisioni prese di comune accordo, riconoscendo in tale contesto, gli sforzi compiuti dalle Nazioni Unite, l’Osce e altre organizzazioni competenti con riferimento al pacchetto di misure per l’attuazione degli accordi di Minsk”.

Mons. Tomasi ritiene prioritario porre fine “alle perdite di vite umane, agli atti di violenza e ad altre forme di abuso” che si consumano nei territori colpiti dal conflitto. E auspica “la liberazione di tutti gli ostaggi e le persone detenute illegalmente e garantire un accesso senza ostacoli da parte di tutti gli attori legittimi a fornire assistenza umanitaria in quelle zone”.

Il presule esprime inoltre la preoccupazione della Santa Sede “per l’emergenza sociale che sta affrontando la popolazione residente nelle zone colpite, a causa della povertà, della fame, l’insicurezza e i rischi sanitari”, così come per i feriti, gli sfollati e le famiglie che hanno perso i loro cari. La Chiesa – ha concluso mons. Tomasi – “è impegnata ad offrire la propria assistenza attraverso le sue istituzioni e chiede alle organizzazioni caritative della Chiesa cattolica di intensificare e coordinare i loro sforzi per fornire assistenza alla popolazione dell’Ucraina”.

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ZENIT Staff

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