Carissimi sposi, stiamo assistendo in chiesa al vostro matrimonio…Abbiamo pregato intensamente per voi. Vi facciamo mille congratulazioni…vi porgiamo gli auguri più fervidi…vi vogliamo un mondo di bene; ma adesso, nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia… siete voi due che vi dovete amare…
Carissimi invitati a nozze…vi vogliamo bene, vi abbiamo offerto pane e salame, bottiglie di buon vino e formaggio…dolci di ogni genere; ma più di così non possiamo fare per voi… non possiamo anche mangiare per voi…
Carissima Juventus. Siamo qui a far tifo per te;…abbiamo viaggiato a lungo per sostenerti nella partita tanto impegnativa…siamo qui in campo a urlare, ad incitarti, ad applaudirti, ad agitare striscioni e percuotere tamburi, ma oltre a ciò non possiamo far niente; non possiamo giocare al posto dei tuoi giocatori: cari atleti, dovete correre, correre voi.
Caro Pantani, noi siamo venuti sulla cima Coppi e lungo i pendii della salita…per incoraggiarti, per offrirti anche la borraccia, ma non possiamo correre per te, non possiamo salire in bici al tuo posto… vorremmo perfino darti una spinta, ma ce l’hanno severamente proibito: saresti penalizzato tu e multati noi…La spinta sui pedali la devi dare tu.
Carissima barca a vela – dice il vento – senza di me non puoi fare un metro di strada. Io soffio quanto vuoi, anche in varie direzioni; però non posso correre al tuo posto. Tu spiega la vela. Allora potrò dirti: “La tua vela ti ha fatto vincere”.
Carissimo cristiano – Gesù dice a me e a te – ti offro tutto me stesso. Ma “colui che ha creato te senza di te, non può salvare te senza di te”. La collaborazione che ti chiedo, non è tanto di fare, quanto di lasciarmi fare. Esponiti al mio vento e avrai la mia velocità. Dimmi il tuo “si” e ti sentirai rispondere: la tua fede ti ha salvato.
Ciao da p. Andrea
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