Quale tipo di dialogo con le altre fedi? (Seconda parte)

Un buon metodo è quello di accertare la competenza e/o autenticità, veridicità, liceità di chi ci trasmette le dottrine spacciandosi per voce divina, e chiederne le credenziali

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Abbiamo detto, con la metafora dell’albero, che c’è un tronco che sostiene rami e frutti (le dottrine); perciò, c’è un tipo di dialogo che si può svolgere sul confronto delle dottrine. Ma esperienza dice che è poco produttivo e molto dispersivo, oltre che di durata indefinibile. Di contro c’è un tipo di dialogo che permette di bypassare tale impresa. Ed è quello di accertare la… solidità del tronco, cioè la competenza e/o autenticità, veridicità, liceità della voce che ci trasmette le dottrine spacciandosi per voce divina, e chiederne le credenziali, esigerne la giustificazione da chi ci propone una fede alternativa.

Ad esempio, nel caso dei Testimoni di Geova ci basterà accertare se il Corpo Direttivo (lo Schiavo fedele e discreto, la Dirigenza geovista, i Capi di Brooklyn, la Watchtower o chi per essa) dimostra di essere davvero l’autentico “Canale tra Dio e il suo popolo”, ovvero il Magistero, sostitutivo di quello che riteniamo il cattolicesimo abbia avuto da Gesù sin dal suo inizio.

Svolgendo tale accertamento, la prima perplessità ci viene proprio dal suo non collegamento, e quindi da una inammissibile “soluzione di continuità” con quello delle origini. La Congregazione geovista  sostiene infatti che la sua funzione magisteriale è iniziata nel primo secolo, si è eclissata per colpa delle “zizzanie”, ed è riapparsa solo “negli ultimi tempi” del diciannovesimo secolo, quando Charles Taze Russell avrebbe “ripristinato la pura adorazione”.

Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine… le porte degli inferi non prevarranno… lo Spirito Santo che vi manderò vi insegnerà ogni cosa… ecc.”. Perciò, a meno che non si dia del “falso profeta” al Figlio di Dio, la Dirigenza della vera Chiesa di Cristo non deve aver accusato alcuna interruzione del suo mandato di guida e di trasmettitrice della fede nei secoli passati. Invece il geovismo, dopo aver maldestramente cercato di trovare “fedeli servitori di Dio” sostitutivi di esso, negli eretici apparsi lungo i secoli, si vede costretto ad ammettere: “In quanto a come esattamente la classe dello “schiavo fedele e discreto” esistè e prestò servizio nel corso dei secoli dopo la morte degli apostoli del Signore Gesù Cristo, non abbiamo un quadro storico distinto. Evidentemente ogni generazione della classe dello “schiavo” cibò la generazione successiva (2Tm 2:2). (Il millenario Regno di Dio si è avvicinato, 1975, pag. 347)  Ovvero l’assenza nella storia di tale organismo-congregazione (che in “geovese” si chiama “Schiavo fedele e discreto” e che dice di essere rappresentato dal “Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova”) viene giustificata da una supposizione che contraddice la promessa-profezia di Gesù che garantiva che esso ci sarebbe sempre stato e ovviamente avrebbe funzionato in maniera visibile.

Dal rilievo storico suddetto deriva anche una prima gravissima contraddizione-bugia da parte della Dirigenza geovista che ha scritto quanto abbiamo appena letto ne Il Millenario. Infatti una delle due: o Il Millenario dice il vero e allora Russell non avrebbe dovuto fondare una sua Congregazione, ma cercare la primigenia Congregazione di Gesù sopravvissuta nei secoli, altrimenti l’attuale congregazione ne sarebbe stata un doppione usurpatore; oppure è legittima la Congregazione fondata da Russell e allora è chi ha scritto quelle cose su Il Millenario ad aver mentito. Ma (ohibò) sono cose che appunto ha scritto proprio la Congregazione fondata da Russell!

Ancora: come con rilevare insincerità nell’affermare come nulla fosse che la Bibbia è composta di 66 libri invece che di 73? E che i 7 libri che la Bibbia cattolica ha in più sarebbero non deuterocanonici , come sono, ma “apocrifi!”? E che il Credo geovista è ricavabile, e perciò supportato, da qualsiasi traduzione biblica anche fatta da estranei all’Organizzazione? (1) E’ forse un caso che i “dolori” della WT siano iniziati proprio quando Mons. Minuti, già professore di greco da una vita, venuto in possesso del testo critico edito dai TG e adoperandolo come “verdetto dirimente” come la stessa WT lo ritiene deputato a fare (2), ha potuto scrivere un libro intitolato “I Testimoni di Geova non hanno la Bibbia” (ed. Coletti a San Pietro)? In quel libro il Minuti documenta, con riproduzioni fotografiche di documenti della WT, le aggressioni alla Bibbia, alla storia, agli autori citati da parte dei dirigenti della WT. 

Un tentativo insincero particolare, da parte della Dirigenza geovista, consiste (ed è adoperato tuttora nonostante le nostre confutazioni!) nel sostenere che esiste un “documento storico scritto al tempo della Riforma” nel quale “i Cardinali” (e si tratta invece più modestamente di “trium episcoporum”) avrebbero consegnato al Papa. Ebbene tale documento viene fatto passare come un dicat di Roma che tenta di “strappare dalle mani del popolo la Bibbia”. Ma la verità è che quel documento è falso. Fa parte di un libello inventato dal Vescovo scismatico Pier Paolo Vergerio per discreditare il papato. Inoltre nella seconda parte del foglio, oggi tipografato, che lo riporta ci sono osservazioni e contestazioni che sono di evidente marchio protestante, non geovista; così che risulta che il geovismo si serve di materiale non suo e di valore nullo pur di screditare il papato.

E’ superfluo dire che, al contrario dell’insinuazione, se c’è stata una Chiesa che, durante i secoli e nell’assenza generale della Dirigenza geovista, si è presa cura di diffondere il messaggio rivelato, sia con traduzioni bibliche, sia con predicazione domenicale, sia tramite dipinti e mosaici didattici nelle chiese (la cosiddetta Biblia pauperum) è stata proprio la Chiesa Cattolica; quella che, stando alla tesi geovista, non essendo la vera Chiesa, non aveva alcun dovere di fare tale trasmissione e perciò diventa anche comico il ritenerla responsabile di omissione quando non era suo compito farlo ma spettava strettamente alla Congregazione geovista.

Insincerità emerge chiaramente anche dal modo di citare documentazione di Autori che si vuol far passare a proprio favore quando ciò non è vero. Accenniamo soltanto (rimandando alla trattazione che ne fa il libro di Don Minuti) a: a) la citazione del gesuita biblista McKenzie che si vorrebbe critico nei confronti della dottrina trinitaria (cf pagg. 63-67); b) del Dizionario Illustrato Greco Italiano di Liddell-Scott, edito dalla Le Monnier, che viene artatamente citato per sostenere che nel NT non esisteva l’accezione “la Croce” tra i vari significati della parola xylon (cf pagg. 103-112); c) dell’Encyclopedia Judaica dalla quale si evincerebbe che S. Pietro avrebbe predicato realmente a Babilonia sul Tigri-Eufrate facendolo però campare più di 300 anni! (cf pagg. 112-116); d) di Civiltà Cattolica, debitamente potata fino a farle esprimere “grandi elogi per i Testimoni di Geova” da un intero editoriale che in realtà è una stroncatura senza appello che condivide la conclusione critica espressa dalla sociologa Miriam Castiglione che qualificò il geovismo come “il più rilevante esempio di coercizione psicologica e di manipolazione di massa che il protestantesimo statunitense sia riuscito a partorire nel corso della sua storia” ( cf. pagg. 56-63).

A questo punto il tronco dell’albero si mostra profondamente tarlato. L’accertamento, sollecitato ipocritamente dal CD dei TG addirittura con un libro intitolato “Accertatevi di ogni cosa” e facendo l’elogio degli abitanti di Berea che “erano di mente più nobile di quelli di Tessalonica, poiché ricevettero la parola con la massima premura di mente, esaminando attentamente le Scritture ogni giorno pe
r vedere se queste cose stavano così” (Atti 17,11 – NM) dà come risultati certi che i proclamatori TG hanno affidato la loro fiducia a un Canale che si gabella per divino ma non ha i numeri per proporsi tale, ingannando per primi i suoi stessi adepti.

*

NOTE

1) «Ogni volta che è possibile, chiedete alle persone di prendere la loro Bibbia e di cercare le scritture, affinché si rendano conto che ciò che dite si trova in realtà nella loro stessa copia delle Scritture.» (Ragioniamo p. 8) «Se qualcuno dice: ‘La vostra Bibbia è diversa’ Si potrebbe rispondere: ‘Sono lieto di usare qualsiasi traduzione lei preferisca’.» (Ragioniamo

2) Presentando il testo critico interlineare nel 1969 la WT ha così scritto: «Ciò che noi come studenti biblici dovremmo volere è quello che dice il testo greco originale. Solo avendo questo basilare significato possiamo determinare se la Traduzione del Nuovo Mondo o qualsiasi altra traduzione della Bibbia è giusta o no.» (Torre 1/6/1970, p. 340)

Dal che la conclusione del confronto tra la versione CEI e quella del NM dà costantemente il verdetto che la Traduzione del Nuovo Mondo “non è giusta”.

La prima puntata è stata pubblicata in data 12 di febbraio 2015.

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Sandro Leoni

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