Si è conclusa ieri martedì 17 marzo la visita del cardinale Jean-Louis Tauran in Costa d’Avorio. Alla vigilia del viaggio il presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso ha presieduto, lunedì pomeriggio, una Messa nella cattedrale di Yamoussokro, durante la quale ha lanciato un duplice appello a “non uccidere in nome di Dio” e “non discriminare le persone in base alla loro appartenenza etnica o religiosa”.
Nella sua omelia – riportata da L’Osservatore Romano – il porporato, oltre che a “tutti i credenti”, si è rivolto in particolare “ai nostri amici musulmani che in questo momento vedono la loro religione traviata da persone senza religione e senza legge”.
Ha quindi insistito “sulla necessità di un dialogo sincero, anzitutto tra i cristiani, e poi tra cristiani e musulmani”: un dialogo “della vita e della spiritualità – ha detto – che ci permette di proclamare la nostra fede e di vedere tutto il positivo che ci unisce e che possiamo mettere al servizio della società come un piccolo seme che cresce”.
Il cardinale ha poi esortato a lavorare soprattutto tra i giovani, insegnando loro a riconoscere “ciò che di buono c’è nelle altre religioni e nella società”. Perché “è nel cuore dell’uomo che nasce la guerra” – ha rimarcato – ma è sempre lì “che nasce anche la pace”.
Quella attuale, dunque, non è “l’ora dello scoraggiamento ma piuttosto quella della perseveranza”, secondo il Capo Dicastero. Che, rivolgendosi direttamente ai fedeli cattolici, ha chiesto di non lasciare che la fede resti “fragile” e che le appartenenze etniche abbiano il sopravvento.
“Il futuro — ha assicurato — è nelle mani dei cristiani di oggi. È necessario che essi approfondiscano il dialogo con la cultura, con le religioni tradizionali. Ricordiamoci che non siamo una religione del libro, ma la religione di un avvenimento, di un incontro: Gesù risorto dona alla nostra vita un orizzonte nuovo”.
La visita del cardinale era iniziata lo scorso 13 marzo, e si è conclusa ieri con l’incontro con il presidente della Repubblica, Alassane Ouattara. Nel pomeriggio si è svolta poi una riunione con le guide religiose della regione di Abidjan alla quale ha preso parte padre Miguel Ángel Ayuso Guixot, segretario del Dicastero.