Sono oltre 60mila i bambini che hanno urgente bisogno di assistenza a Vanuatu, nel Pacifico, dopo il devasante passaggio nei giorni scorsi del ciclone Pam. A denunciare il dato sono gli operatori dell’Unicef, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia, i quali sono impegnati in queste ore a pianificare la distribuzione degli aiuti ai bambini, in modo da garantire acqua pulita e altre necessità, tenendo i piccoli il più lontano possibile dal pericolo di contagi.
Il timore maggiore riguarda infatti quello di eventuali epidemie di malattie legate all’acqua, dal momento che numerose comunità, soprattutto quelle nelle zone più remote dell’arcipelago, non hanno ancora accesso all’acqua potabile. Mancano poi cibo e alloggi per decine di migliaia di persone rimaste senza un tetto.
Il ciclone ha inoltre danneggiato profondamente le strutture sanitarie, compreso l’ospedale nazionale di Port Vila, e reso inagibili ponti e strade. Tanto che in molte isole è possibile arrivare solo per via aerea. Completamente distrutto dal ciclone anche l’intero sistema scolastico dell’arcipelago a est dell’Australia. Le scuole sono state fortemente lesionate o totalmente distrutte e molte sono utilizzate come centri di accoglienza per gli sfollati.