Umanità, creato e giustizia. Si è snodato intorno a questi tre punti il discorso del cardinale Peter Turkson durante la conferenza di Quaresima svolta ieri sera in Irlanda, presso la Pontificia Università San Patrizio di Maynooth, organizzata da “Trócaire”, organismo caritativo della Conferenza Episcopale irlandese.
“Ecologia integrale ed orizzonte di speranza: l’attenzione per i poveri ed il Creato nel magistero di Papa Francesco” è stato il tema snocciolato dal presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, il quale ha richiamato l’attenzione sulla necessità di tutelare l’ambiente. Una emergenza che riguarda tutti gli esseri umani, affinché si promuova uno sviluppo umano davvero autentico e sostenibile, ha detto.
Richiamando le parole di Papa Francesco, ma anche di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, il porporato ha rimarcato la posizione della Chiesa a riguardo, che implica “la cura e la tutela della persona umana e del suo ambiente in tutte le dimensioni possibili”. La salvaguardia del Creato è pertanto “un dovere sacro”, ha affermato Turkson: “Proteggere l’ambiente, sviluppare e vivere un’ecologia integrale in quanto basi per la pace nel mondo, è un dovere cristiano fondamentale”.
“Distruggere l’ambiente è un peccato grave”, ha aggiunto, sottolineando che la persona veramente “giusta” è quella che “preserva la comunione con Dio, con il prossimo e con la terra e, così facendo, crea la pace”. Esiste dunque uno stretto legame tra umanità, creato e giustizia: in quest’ottica – ha soggiunto il cardinale – è necessario “condividere i frutti del Creato con gli altri, specialmente con i poveri, gli stranieri, le vedove, gli orfani”.
Ed è importante anche giungere ad una “conversione ecologica” del cuore umano, ovvero “un radicale e fondamentale cambiamento del nostro atteggiamento nei confronti del Creato, dei poveri e delle priorità dell’economia globale”.
Dal suo canto, la religione può fornire un notevole contributo al tema della salvaguardia ambientale in quanto aiuta ad “orientare e integrare gli esseri umani nell’universo, identificando cosa è davvero importante e cosa bisogna proteggere in quanto sacro”, ha detto il porporato. “Dare spazio alla religione può trasformare il nostro atteggiamento nei confronti dell’ambiente in un modo in cui gli approcci politici o economici non possono fare”.
Di qui l’appello, quindi, al dialogo e ad una “nuova solidarietà globale”, in cui “ciascuno può fare la sua parte ed ogni singola azione, non importa quanto piccola, può fare la differenza”. “Il bene della persona umana – ha concluso Turkson – e non il perseguimento del profitto, è il valore-guida per la ricerca del bene comune universale”.