Kiko Argüello: "Il Papa ha mostrato oggi il suo amore per il Cammino Neocatecumenale"

Intervista all’iniziatore del itinerario neocatecumenale, dopo l’udienza con il Santo Padre in Aula Paolo VI

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È difficile descrivere l’emozione che traspare dagli occhi di Kiko Argüello. Le parole rivolte oggi da Papa Francesco al Cammino Neocatecumenale da lui iniziato sono state un forte incoraggiamento per questo “itinerario di formazione cristiana valido per i tempi moderni”, come lo definì San Giovanni Paolo II. Proprio come Wojtyla, ma anche Benedetto XVI e ai suoi tempi Paolo VI, Bergoglio ha dato la benedizione della Chiesa all’opera di evangelizzazione che il Cammino porta avanti da circa mezzo secolo in ogni angolo del globo, soprattutto attraverso le famiglie. E pensare che tutto è nato da un piccolo seme gettato nelle periferie di Madrid, effettivamente fa sorridere. Perché, come ha detto Kiko a ZENIT nell’intervista subito dopo l’udienza, dimostra “quanto Dio sia buono con noi”.

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Kiko, un commento ‘a caldo’ sulle parole del Papa di oggi nell’udienza al Cammino Neocatecumenale…

Siamo sorpresi dell’amore che ci ha mostrato! Io avevo già incontrato il Santo Padre in una udienza privata prima di quella di oggi e gli avevo mostrato l’opera che il Cammino ha compiuto finora, specie con le famiglie: le missio ad gentes, gli incontri vocazionali, il Family Day… Lui è rimasto molto impressionato. E oggi ha voluto mostrare l’amore che ha per il Cammino Neocatecumenale. Forse qualcuno si aspettava che dopo tutte quelle cose belle e positive che ha detto ci fosse un “ma”… Invece non c’è stato nessun “ma”… Siamo felicissimi, anche perché il discorso del Papa è programmatico per tutto il Cammino. E anche un modo per far capire alla Chiesa cosa è una missio ad gentes e come si può attuare oggi. Perché forse, in fondo, è rimasta ancora l’idea dei primi missionari che andarono in Africa, in America ad evangelizzare. Invece oggi c’è bisogno di qualcosa di nuovo e posso dire che il Cammino compie queste missioni con grande creatività, mostrando una forma originale di presenza di Chiesa nel mondo.

A livello personale, invece, dopo quasi 50 anni dall’inizio del Cammino, ricordando la prima evangelizzazione nelle baracche di Madrid, e vedendo ora i frutti sparsi in tutto il mondo, come si sente?

È bello! (Ride) Oggi, in particolare, mi sento consolato da Dio. Soprattutto, mi sento consolato dalle parole del Santo Padre. Ammiro molto questo Papa. Anche nell’ultima convivenza con gli itineranti di tutto il mondo, ho espresso il mio rammarico per le critiche che gli vengono rivolte. Spesso sento dire che il Papa è un “populista”, un “comunista”, troppo concentrato sul sociale… Penso che tutti si stiano sbagliando perché questo Papa sta declericalizzando la Chiesa. Ed è provvidenziale per il momento di oggi.

Tornando alle famiglie: in un momento in cui – come ha detto Papa Francesco – la famiglia ‘prende botte’ da tutte le parti, che cosa rappresentano per la Chiesa e per il mondo queste mamme, papà e figli che lasciano tutto e partono per evangelizzare?

La famiglia cristiana, aperta alla vita, è una salvezza per il mondo…  Queste famiglie – quelle già in missione in tutti i continenti, come pure quelle che partiranno da oggi, che sono ‘formate’ ad evangelizzare dopo tanti anni di Cammino – sono una salvezza per la Chiesa ma soprattutto per la società. Perché i loro figli saranno i futuri architetti, avvocati, medici… Saranno insomma la società del futuro. E il mondo di oggi ha bisogno di gente cristiana che non ruba, che non mente, che non è corrotta! Inoltre, da queste famiglie provengono tantissime vocazioni. È anche grazie a loro che abbiamo 103 seminari in tutto il mondo….     

Dopo questa Udienza con il Papa, cosa si prospetta per il Cammino Neocatecumenale?

Nei prossimi mesi gireremo il mondo per degli incontri vocazionali. Sarò in Italia, a Genova, Palermo e forse Macerata, e anche in Spagna. La novità però è che andremo pure in Africa. Perché ho tanti fratelli e sorelle che mi chiedono: “Kiko, quando vieni in Africa?”. Sono persone povere, umili, molto attratte dalle parole di Cristo: “Vieni e seguimi!”. E aspettano quindi anche loro di vivere personalmente un incontro dove qualcuno gli dica: “Ci sono famiglie per la missione?”, per alzarsi e partire. Allora stiamo organizzando un grande incontro con circa 25mila persone. Vedremo…

Un altro evento storico per il Cammino Neocatecumenale è stato il concerto ad Auschwitz, alla presenza di numerosi rabbini. Prosegue questo dialogo con gli ebrei?

Sì! Dopo il concerto gli ebrei sono rimasti così impressionati dal nostro spirito di amore verso di loro che hanno chiesto un incontro di tutti i rabbini con me e gli altri rappresentanti del Cammino. Probabilmente lo faremo a maggio. Ma non è confermato.

Kiko, un’ultima domanda. Pensando alle strade che si prospettano per il Cammino e alle parole di incoraggiamento del Papa di oggi, qual è il suo augurio?

(Ride) Che il demonio non sia così arrabbiato che mi faccia qualche tranello!

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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