“Il ministero degli Esteri palestinese chiede al Vaticano ed alla comunità internazionale la protezione dei luoghi santi cristiani e musulmani e condanna l’atto compiuto dai coloni estremisti, che hanno dato fuoco a una parte della Chiesa Normtsiaun a Gerusalemme e scritto degli slogan offensivi contro il Cristianesimo e la figura di Gesù Cristo”.
Lo scrive l’Ambasciata palestinese a Roma in un comunicato, a seguito degli attacchi di qualche giorno fa a un seminario greco-ortodosso a Gerusalemme e alla Moschea Al-Huda a Jabaaa, Betlemme.
“Il ministero – si legge nel comunicato – denuncia queste continue aggressioni che si attuano sotto gli occhi del governo israeliano, con la presenza delle sue forze di occupazione, che garantiscono la protezione ai coloni estremisti. Sono aggressioni e provocazioni molto gravi contro i luoghi di culto che consideriamo incoraggiamenti ufficiali alla violenza e all’estremismo, e dichiarazioni di guerra a Gerusalemme ed ai suoi cittadini”.
Secondo l’Ambasciata di Palestina, “il governo israeliano è totalmente responsabile di questi crimini”. Chiede quindi “alla Santa Sede, alla Comunità Internazionale, alle Nazioni Unite e alle sue istituzioni, ai membri del Consiglio di Sicurezza, di non limitarsi alle condanne e di non applicare la politica di due pesi e due misure nella regione e di assumersi le proprie responsabilità per porre fine alle aggressioni dei coloni contro il nostro popolo ed in particolare a Gerusalemme Est”.