Myanmar: appello alla pace del cardinale Bo

L’arcivescovo di Yangon esorta l’esercito e i gruppi armati ribelli ad incontrarsi e si impegna per l’avvio dei rapporti diplomatici con la Santa Sede

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Nel clima di guerra civile che sta funestando il Myanmar, a fare da mediatore, c’è uno dei cardinali creati nell’ultimo Concistoro. L’arcivescovo di Yangon, Charles Maung Bo, primo porporato birmano della storia, ha lanciato un appello congiunto alle Forze armate e alle milizie etniche, perché si incontrino e riprendano i negoziati di pace.

Secondo quanto riferito da Asia News, il cardinale Bo, durante la sua partecipazione al 113° pellegrinaggio annuale al santuario mariano di Nyaunglebin, cui hanno preso parte oltre 50mila fedeli, ha lanciato un messaggio di unità e riconciliazione, liberando simbolicamente delle colombe in segno di pace.

“Le persone stanno soffrendo a causa della guerra e sta all’esercito (Tatmadaw), che si considera padre [della nazione] guidare i negoziati”, ha detto il porporato, che ha promesso il proprio impegno per l’instaurazione dei rapporti diplomatici tra la Santa Sede e il Myanmar.

L’attuale situazione conflittuale nell’ex Birmania vede contrapposti l’esercito e numerosi gruppi armati, tra cui spiccano in particolare il Kachin Independence Amry e le milizie ribelli Kokang nello Stato dello Shan.

Dal giugno 2011, decine sono state le vittime e almeno 200mila gli sfollati. Già lo scorso agosto, i vescovi birmani avevano lanciato un appello una “soluzione duratura” delle ostilità.

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ZENIT Staff

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