A bruciapelo

Che significa pentirsi, convertirsi nella vita cristiana?

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Enzo, accompagnato dalla moglie, camminava per la stessa strada, ma sul lato opposto al mio e in direzione contraria. Accenno ad un saluto fugace, non perché avessi fretta, ma per non interrompere la loro conversazione.

Con la coda dell’occhio m’accorgo però che i due si fermano e, con un cenno della mano, m’invitano ad ascoltarli. Allora attraverso la strada e sono davanti a loro.

Enzo, per la grande confidenza che ha con me, mi dice: ti vorrei fare qualche domanda a bruciapelo qui sul marciapiede:

Prima domanda: “Einstein ha affermato che di matematica sa tutto…; gli manca l’unica conoscenza che vorrebbe invece tanto avere: “Dio che cosa pensa?”.

Lo guardo e: “ Tu cosa gli risponderesti?”- gli chiedo…Vedo che esita e mi ributta la domanda.

La mia immediata risposta, quella che del resto sollecitava e voleva sentirsi confermare: “Io di matematica so poco o niente; ma, scorrendo il vangelo, mi pare di sapere cosa Dio pensa: Dio è un Innamorato; è pazzo d’amore…e non pensa affatto; ma è soltanto “indaffarato” a manifestare e a donare ciò che Lui è: amore. Non sa che amare. Ecco il crocifisso.

Allora se Dio non pensa, ma ama…anche noi – commenta sua moglie – siamo invitati ad amare senza pensare. “Spensierati perché figli d’un tale Dio”.

Seconda domanda: “Che significa pentirsi, convertirsi nella vita cristiana?” – Convertirsi è lasciarsi sbigottire, sorprendere dalla misericordia immensa e gratuita, tanto da esprimere ad ogni respiro solo riconoscenza perchè i tuoi peccati sono già stati perdonati. Questa consapevolezza trasforma la tua vita in un “grazie”.

Ciao da p. Andrea

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Andrea Panont

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