Don Orione: costituita nuova provincia religiosa in Africa francofona

La “Notre Dame d’Afrique” comprende Costa D’Avorio, Togo e Burkina Faso. Presenti 107 religiosi e 16 comunità

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Questa mattina durante la Messa conclusiva della riunione del Consiglio generale con i Superiori provinciali della Piccola Opera della Divina Provvidenza (Don Orione), il superiore generale don Flavio Peloso ha consegnato al nuovo direttore provinciale, don Basile Aka, il decreto di costituzione giuridica della Provincia“Notre Dame d’Afrique”

La missione nell’Africa francofona, iniziata in Costa d’Avorio nel 1971, dedicata a “Notre Dame d’Afrique”, è andata crescendo per numero di religiosi giungendo attualmente a 107, dei quali 48 di voti temporanei, 7 fratelli e 1 vescovo. È composta da 16 comunità in Costa d’Avorio, Togo e Burkina Faso.

Le attività sono molteplici attività: parrocchie, centri sanitari, centri per disabili, centri professionali, case di formazione e il grande santuario “Notre Dame de la Garde” a Bonoua (Costa d’Avorio).

Negli ultimi tre anni, la nuova Provincia francofona ha aperto comunità a Bongouanou (Costa d’Avorio) con una parrocchia in zona rurale; a Banfora con parrocchia e attività caritativa in progetto, a Tampelin con dispensario medico e maternità, e Ouessa con parrocchia e in apertura di centro professionale, tutte e tre nelSahel del Burkina Faso; infine a Lomé (Togo) è in avvio un centro giovanile e parrocchia.

Il Superiore generale, nel consegnare il Decreto, che aveva posto sull’altare al momento dell’offertorio, ha commentato: “E’ un fatto di vita importante che riguarda una porzione significativa e in crescita della Congregazione. Ringraziamo e preghiamo il Signore per i Confratelli presenti in queste nazioni, per quelli che ci sono stati e per quelli che verranno”.

“Il nostro primo impegno resta ancora la formazione”, afferma padre Basile Aka, superiore della nuova Provincia. “Le vocazioni non mancano ma occorre curare la buona qualità che sta dando i suoi frutti che fanno per sperare nello sviluppo futuro”.

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ZENIT Staff

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