A Brescia, una Messa per il mondo della scuola

Organizzata dall’Ufficio per l’Educazione, la Scuola e l’Università, la Messa con gli insegnanti e gli studenti della diocesi ha voluto rinnovare il comune impegno educativo tra Chiesa e scuola

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“Chiunque può sperimentare che nessuno può crescere bene nella scienza così come quando comunica agli altri ciò che egli sa”. È con queste parole di San Tommaso d’Aquino che don Raffaele Maiolini, teologo e direttore dall’Ufficio per l’Educazione, la Scuola e l’Università (ESU) della diocesi di Brescia, ha introdotto la “Messa per il mondo della scuola” celebrata il 28 gennaio scorso. Tommaso, teologo e dottore della Chiesa, è infatti patrono degli insegnanti, degli studenti, delle scuole oltre che dei teologi.

La celebrazione, presieduta dal vescovo di Brescia mons. Luciano Monari e molto partecipata, è stata l’occasione per incontrare “insegnanti e studenti delle scuole bresciane, riuniti per rinnovare il proprio impegno educativo, nella certezza che fede e intelletto camminano insieme per cercare la Verità”, come ha rimarcato Maiolini.

“Il poter comunicare agli studenti quello che abbiamo studiato non solo è carità intellettuale nei loro confronti ma è grazia anche per noi, perché ci stimola soprattutto ad essere persone migliori”, ha affermato il sacerdote. “Essere insegnanti, essere scuola – ha soggiunto – è in nostro modo di lavorare al grande progetto della creazione: portare l’immagine di Dio impressa in ognuno e in ogni cosa a sempre migliore somiglianza ed evidenza”.

In tal senso, la Messa per il mondo della scuola è dunque una “occasione di grazia” per “deporre sull’altare la vita della scuola bresciana”, affinché “il frutto del nostro lavoro sia alitato dal soffio della grazia affinché la verità, che Gesù è, risplenda e renda libera anche questa nostra umanità”.

La celebrazione si inserisce in un progetto del nuovo Ufficio ESU per il continuo confronto e dialogo tra Chiesa locale e mondo della scuola, ma anche per la “formazione spirituale”, come spiega Davide Guarneri, responsabile per la Pastorale della Scuola dell’Ufficio ESU.

A partire da quest’anno la Messa diventerà quindi un appuntamento fisso dei cinque “spirituali” che l’ufficio offre agli insegnati, oltre a numerosissimi altri eventi formativi e culturali.

Nel commentare la parola, in particolare il Vangelo del giorno sulla parabola del Seminatore, il vescovo Monari ha sottolineato che “quello che a Gesù interessa è il Regno di Dio. Le sue parole e le sue azioni vogliono aiutare l’uomo a rendersi conto dell’opportunità che gli viene offerta: quella di accogliere e quindi sperimentare la sovranità di Dio nella sua vita”.

“Per questo Gesù ha impegnato tutta la sua esistenza, è vissuto ed è morto”, ha detto il presule. “L’impegno del mondo delle tenebre è infatti quello di portare via il seme prima che possa attecchire ad entrare dentro il cuore dell’uomo… Per le difficoltà il desiderio del regno si nasconde appassisce, muore… Però, nonostante queste difficoltà c’è sempre una parte del seme che arriva a produrre un effetto sorprendente e abbondante”.

Questo, ha spiegato mons. Monari, “vale anche per l’impegno educativo orientato alla maturazione della persona umana”: “Mettete in conto che degli sforzi che voi farete molti andranno falliti, persi, non arriveranno a produrre un frutto”, ha dunque ammonito.

In tal senso, la parabola del seminatore, nonostante in apparenza sembri “una serie di fallimenti”, in realtà è “un invito alla speranza, a scommettere sul valore delle cose autentiche e buone che siamo chiamati a trasmettere alle generazioni che crescono, in modo che, poco alla volta, i ragazzi diventino coscienti di se stessi, di cosa significhi essere persone umane”.

L’obiettivo è far raggiungere loro “l’auto–appropriazione”, il diventare cioè “padroni di se stessi” per conoscere “i propri sentimenti e le proprie pulsioni” ed essere “capaci di gestirli in mondo da orientarli verso degli obiettivi, scelti consapevolmente e liberamente.” Il ruolo degli insegnanti è quindi quello di “aiutare i ragazzi a percepire e a prendere in mano la loro vita in questo modo”, affinché – conclude Monari – siano “capaci di preparare un mondo migliore, più saggio ed equilibrato”.

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Per maggiori informazioni cliccare sul sito www.ircbrescia.it

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Elisabetta Pittino

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