Il Parlamento spagnolo pronuncia un primo sì per l'ora di religione obbligatoria

Se approvato dal Senato, il progetto di legge del Governo conservatore, basato sul documento dei vescovi del 20 maggio scorso, farebbe tornare la religione “materia curricolare” in tutte le scuole statali e non statali

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Il Parlamento spagnolo ha pronunciato il primo sì per rendere obbligatoria l’ora di religione nelle scuole. Resa facoltativa dal precedente Governo socialista di José Luis Zapatero, la religione dovrebbe tornare a breve ad essere “materia ordinaria” in tutte le scuole statali o non statali, che conterà “a tutti gli effetti” per la valutazione annuale dell’impegno dello studente.

Come riferisce la Radio Vaticana, è questo uno dei punti salienti del progetto di Legge organica per il miglioramento della qualità educativa (Lomce) presentato dal Governo conservatore di Mariano Rajoy e approvato in questi giorni dalla Camera bassa del Parlamento spagnolo, dove la coalizione di governo guidata dal Partito Popolare ha la maggioranza assoluta.

Alla base del progetto di riforma vi è il documento dei vescovi “Orientamenti pastorali per il coordinamento della famiglia, della parrocchia e della scuola nella trasmissione della fede” pubblicato il 20 maggio scorso, dopo la plenaria primaverile. Nel documento, che accoglieva le indicazioni del Papa emerito Benedetto XVI sulla cosiddetta “emergenza educativa”, si affermava che la materia “religione cattolica” non può essere ridotta a un mero trattato di religione o di scienze della religione, ma deve conservare la sua autentica dimensione evangelizzatrice di trasmissione e di testimonianza della fede.

Nelle intenzioni del Governo, la riforma, ostacolata dall’opposizione, si propone di elevare la qualità dell’insegnamento e di ridurre il tasso di abbandono scolastico (il 25% in Spagna) e prevede drastici tagli e una forte spinta alla privatizzazione della scuola. Il testo deve ora passare al Senato dove il partito di Governo detiene la maggioranza assoluta.

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ZENIT Staff

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