Lettura

Due brevi parabole sul regno di Dio completano la prima sezione del viaggio di Gesù verso Gerusalemme. Sono collocate in coppia per evidenziare il forte contrasto tra un inizio insignificante e poco chiaro e la conclusione grande con un esito inatteso. Il pretesto dei racconti è desunto dalla vita quotidiana. Un seme di senape, dalla piccolezza proverbiale, che diventa un albero, e un semplice lievito capace di far lievitare tre misure di farina, quantità pari a quasi mezzo quintale di pasta: sono un invito chiaro alla fiducia nell’opera di Dio. Egli agisce facendo maturare in modo sorprendente e inatteso la storia di ogni uomo e dell’intera umanità. 

Meditazione

Nelle parabole del chicco di senape e del lievito ritroviamo i passaggi salienti della vicenda storica di Gesù. In una vita fatta di nascondimento, di incomprensione, di persecuzione, di morte si è consumato l’annuncio sorprendente del volto di Dio e del suo amore eterno. Sembrava fosse tutto finito in una grande sconfitta sulla croce! E invece, quel legno di condanna si è trasformato in un albero di vita che ha portato frutti inattesi di risurrezione nella storia. Così è del regno di Dio, che nell’evento di Gesù ha trovato la sua visibilità storica, e che ancora oggi continua misteriosamente, nel nascondimento e nella contraddittorietà delle vicende umane, ad avanzare verso il suo compimento ultimo, quando la vita avrà pervaso la storia e definitivamente avrà sconfitto la morte. Così è di ognuno di noi. Custodi della presenza di Dio, all’apparenza invisibile come un chicco di senape e come un lievito, siamo chiamati ad esercitare la fiducia e la speranza, virtù che permettono a Dio di far maturare in noi le tracce del suo regno. Il Dio di Gesù, del resto, da sempre fa storia con il piccolo resto e opera per vie insolite, portando gli uomini a cogliere l’esigenza di fargli credito, anche contro le apparenze. Le sorprese di Dio vanno attese con la pazienza di chi vuol vedere come va a finire e, nel frattempo, non si lascia convincere da apparenti dichiarazioni di sconfitta o da soluzioni troppo facili. “Pazienza” rievoca “patire”, “passione”, “appassionarsi”: nulla che dica resa, abbandono, delusione. Il cristiano, che testimonia la crescita del regno di Dio nella propria esistenza, è consapevole che la sua vita, come quella di Maria, esprime quella piccolezza necessaria perché Dio possa realizzare i suoi grandi progetti d’amore. 

Preghiera

Maria, insegnami la sapienza del chicco di senape, affinché anch’io impari a ripetere ancora oggi il tuo Magnificat. Non ci lasciare soli nella notte a salmodiare le nostre paure, ma donaci la gioia di intuire le speranze di un giorno nuovo. Rendici portatori del lievito evangelico dovunque. 

Agire

Eleverò, con Maria, il mio canto di lode per le grandi cose che il Signore ha fatto per me. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Pietro Maria Fragnelli, vescovo eletto di Trapani, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it