Lettura

Gesù comincia il viaggio verso la Città Santa, dopo aver dato prova in Galilea della sua potenza misericordiosa e gloriosa intorno al lago di Tiberiade (ricordiamo la tempesta sedata in Lc 8,22-25) e nel territorio del Tabor (vedi il racconto della trasfigurazione in Lc 9,28-36). Il versetto di Luca 9,51 costituisce come uno spartiacque, una svolta all’interno del terzo Vangelo. Torna con insistenza Gerusalemme: città che uccide i profeti (13,34), città che dà compimento a ciò che essi hanno scritto sul Figlio dell’uomo (18,31). Gerusalemme è la città del supremo insegnamento del Maestro e Salvatore, che vi muore e risorge. 

Meditazione

Comincia il conto alla rovescia: «Stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto». Sul volto di Gesù compare il segno del compimento: è un volto animato dalla tensione ultima della sua vita e della sua missione. Si prepara ad ascendere al Padre. Gesù parla col volto: se oggi lo contempli, ti senti anche tu attratto verso l’alto, desideroso di portare a compimento non solo una giornata fra le tante, ma tutto il tuo tempo, tutta la tua esistenza. Sul volto di Gesù compare la sua determinazione. Il suo viaggio terreno imbocca la svolta decisiva, i suoi occhi indicano il punto finale. Con quanta apprensione i suoi messaggeri – il testo originale li chiama “àngheloi” – entrano nel villaggio dei Samaritani. Sono in una terra di passaggio: dal nord al sud, dalla Galilea alla Giudea. Gesù incontra un popolo fiero della propria identità, che mal sopporta il volto di uno diretto altrove: «non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme». Il rifiuto indispettisce Giacomo e Giovanni, decisi a difendere il Maestro, invocando sui Samaritani un fuoco distruttore. Ma sul volto di Gesù affiora altro, il rimprovero nei confronti dei suoi discepoli: «si voltò e li rimproverò». Poi insieme riprendono il cammino «verso un altro villaggio». In questo episodio intravediamo il volto della Chiesa in cammino: Maestro e discepoli insieme. Anche noi vogliamo, in questa giornata, metterci in cammino con Lui verso la meta, la Gerusalemme della Pasqua e del Cielo. Lungo i percorsi che Egli ci indica, siamo chiamati a precederlo e a seguirlo. Anche attraverso regioni e situazioni ostili, abitate da indifferenza o da “religiosità orizzontali”. Ci muove dentro il Suo “fuoco”, che ha purificato la nostra storia, donandoci la sua stessa “ferma decisione”. 

Preghiera

Concedi a noi, tuo popolo, il coraggio della tua ferma decisione, la letizia della Pasqua domenicale, la liberazione delle nostre speranze prigioniere. 

Agire

Coltiverò decisioni “pasquali”, vivendo nell’oggi la speranza gioiosa del compimento. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Pietro Maria Fragnelli, vescovo eletto di Trapani, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it