Quella mattina rimasero di stucco al vedere Napo comparire fiero, allegro contento, con una voce che da tanto tempo non si sentiva né in casa, né tanto meno fuori di casa: "Fermi tutti !- disse - Io sono Napoleone!"
Prelevata dalla soffitta e spolverata – racconta un suo amico - si fece portare una maestosa poltrona che il nonno aveva ereditato dal bisnonno.
Di tanto in tanto, per togliere agli altri, più che a se stesso, qualsiasi dubbio, ripeteva: "Io sono Napoleone". È inutile dire che andò a riposare la sera con il piglio e la solennità di Napoleone.
Tutti lo pensano: "Napo è diventato matto!"Il suo comportamento, anche nei minimi particolari, era d'una coerenza sconcertante: infatti mangiava da Napoleone, beveva da Napoleone, vestiva da Napoleone, camminava, gesticolava, parlava da Napoleone, pensava, dormiva, sognava…da Napoleone.
"Tu sei Gesù per me e io sono Gesù per te"- un giorno mi sussurrò un mio amico. Era da pochi giorni tornato da un incontro con "quelli che - come dice lui - fanno sul serio". Lo guardai, sospettando della sua normalità. Giorni prima era indifferente, anticlericale.
Sua moglie, felicemente sorpresa, mi rassicura nella mia perplessità: "Mio marito è cambiato. Ha capito che non può vivere se non vede e ama Gesù in ogni prossimo. Mi sorride sempre. E’ diventato saggio perché in famiglia è il primo a servire, a lavare i piatti, al lavoro ama tutti, i suoi più larghi sorrisi sono per i meno simpatici.
Questa è la prova del nove.
Ciao da p. Andrea
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