Quali Vespri recitare?

La precedenza tra i giorni liturgici

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Sono membro dell’Ordine Secolare Carmelitano Teresiano (OCDS o Terzo ordine) e responsabile nella mia comunità per la liturgia. Vorrei un chiarimento riguardo alla preghiera dei Vespri in comunità. Quando la festa di santa Teresa d’Avila o di san Giovanni della Croce cade di lunedi, la domenica sera bisogna recitare i secondi Vespri della domenica o invece i primi Vespri per la festa dei nostri fondatori spirituali? La nostra comunità porta il nome di San Giuseppe, quindi lo stesso problema si pone dunque anche per le sue feste. Inoltre, la mia parrocchia si chiama Nostra Signora Regina di tutti i Santi. La sera del 21 agosto, scelgo i Vespri per San Pio X o invece i primi Vespri per la Regalità di Maria Santissima, che cade il 22 agosto? Desideriamo recitare correttamente l’Ufficio delle Ore e anche istruire correttamente gli aspiranti alla vita carmelitana. C.F., Ville Platte, Louisiana (USA)

A questa domanda sollevata da un lettore negli USA, padre Edward McNamara L.C., professore di Liturgia e decano di Teologia presso il Pontificio Ateneo “Regina Apostolorum” di Roma, risponde oggi quanto segue:

La risposta dipende dal grado della celebrazione nel calendario particolare della famiglia carmelitana.

Questo non è tanto chiaro. Infatti, alcuni calendari carmelitani elencano la celebrazione della memoria di santa Teresa d’Avila e di san Giovanni della Croce come solennità, mentre altri come festa.

Ci possono essere anche delle differenze tra i vari ordini carmelitani, nel senso che una memoria è classificata come solennità per le comunità sacerdotali e di clausura, mentre per il terzo ordine come festa.

Per coincidenze come queste, il calendario universale ha stabilito delle regole. Nell’Introduzione alla Liturgia delle Ore si legge nei nn. 59-61:

“59. La precedenza tra i giorni liturgici, quanto alla loro celebrazione, è regolata esclusivamente dalla seguente tabella.

“60. Se nello stesso giorno cadono più celebrazioni, si celebra l’Ufficio di quella che, nella tabella dei giorni liturgici, occupa il posto superiore. Tuttavia, le solennità impedite da un giorno liturgico che ha la precedenza si trasferiscano al primo giorno libero dalle celebrazioni elencate ai nn. 1-8 nella tabella della precedenza, salvo quanto è stabilito al n. 5 delle Norme per l’anno liturgico. Le altre celebrazioni impedite per quell’anno si omettono.

“61. Se nello stesso giorno si devono celebrare i Vespri dell’Ufficio corrente e i primi Vespri del giorno seguente, prevalgono i Vespri della celebrazione che nella tabella dei giorni liturgici ha un posto superiore; in caso di parità, si celebrano i Vespri del giorno corrente”.

Ecco la tabella dei giorni liturgici che interessano per la risposta alla nostra domanda:

“2. Il Natale del Signore, l’Epifania, l’Ascensione e la Pentecoste. Le domeniche di Avvento, di Quaresima e di Pasqua.

“3. Le solennità del Signore, della beata Maria Vergine, dei santi iscritte nel calendario generale. La Commemorazione di tutti i fedeli defunti.

“4. Le solennità proprie e cioè:

“a) la solennità del Patrono principale del luogo o del paese o della città;

“b) la solennità della Dedicazione e dell’anniversario della Dedicazione della propria chiesa;

“c) la solennità del Titolare della propria chiesa;

“d) la solennità o del Titolare, o del Fondatore o del Patrono principale dell’Ordine o della Congregazione.

“5. Le feste del Signore iscritte nel calendario generale.

“6. Le domeniche del Tempo di Natale e le domeniche del Tempo ordinario.

“7. Le feste della beata Vergine Maria e dei santi iscritte nel calendario generale.

“8. Le feste proprie, e cioè:

“a) la festa del Patrono principale della diocesi;

“b) la festa dell’anniversario della Dedicazione della chiesa cattedrale;

“c) la festa del Patrono principale della regione o della provincia, della nazione, di un territorio più ampio;

“d) la festa del Titolare, del Fondatore, del Patrono principale dell’Ordine o della Congregazione e della provincia religiosa, salvo quanto è disposto al n. 4d;

“e) le altre feste proprie di qualche Chiesa;

“f) le altre feste iscritte nel calendario di ciascuna diocesi, o dell’Ordine o della Congregazione.

“9. Le ferie di Avvento dal 17 al 24 dicembre compreso. I giorni fra l’ottava di Natale. Le ferie di Quaresima.”

Perciò, se una memoria di una congregazione religiosa, ad esempio san Giovanni della Croce (14 dicembre), è classificata come solennità, ha un grado inferiore rispetto ad una domenica di Avvento. E se cade di domenica – come avviene quest’anno – viene dunque trasferita al lunedì.

Seguendo la regola generale, questo significa quindi che i Vespri della domenica sera dovrebbero essere i Vespri della domenica di Avvento, che ha un rango superiore.

Tuttavia, come alcuni (ma non tutti), i calendari carmelitani che ho potuto consultare, indicano di recitare i primi Vespri di san Giovanni della Croce: si può solo supporre che questo avvenga in virtù di un privilegio particolare o generale concesso all’ordine per dare risalto alle proprie feste liturgiche.

Se il calendario carmelitano classifica san Giovanni della Croce come festa invece di solennità, allora non ci saranno i primi Vespri perché solo le feste del Signore hanno i primi Vespri, e questi vengono usati solo quando hanno la precedenza su una domenica del Tempo Ordinario.

Feste come quella di san Giovanni della Croce non vengono neppure trasferite ad un altro giorno, ma piuttosto omesse per quell’anno.

Perciò, il nostro lettore dovrebbe controllare la classifica della memoria secondo il calendario carmelitano del suo Paese e seguire le regole generali per quanto riguarda la precedenza tra i giorni liturgici.

In alcuni casi la Conferenza episcopale locale ha emanato delle regole particolari relative al trasferimento di memorie e anche queste andrebbero prese in considerazione.

[Traduzione dall’inglese a cura di Paul De Maeyer]

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I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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Fr. Edward McNamara

Padre Edward McNamara, L.C., è professore di Teologia e direttore spirituale

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