L'arcivescovo di Ferrara-Comacchio chiede alla diocesi un "atto di affidamento a Maria"

Mons. Luigi Negri lo leggerà alla fine della S. Messa della prima domenica di Avvento, a Ferrara, in Cattedrale. Lo stesso si farà in tutte le parrocchie della diocesi, fino alla conclusione delle festività natalizie

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L’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Luigi Negri, vive con intensa sofferenza la situazione gravissima di disgregazione sociale e di violenza che sta caratterizzando il nostro Paese e che, nelle ultime settimane, ha trovato espressioni terribili in alcune grandi città italiane. Quanto accaduto evidenzia che c’è un diffuso disagio sociale e comprensibili forme di reazione, ma la preoccupazione è che possa prendere il sopravvento una violenza cieca e distruttiva che, come è stato dimostrato molte volte nella storia recente del nostro Paese, non produce se non lutti e guasti ancora più gravi.

In questo momento occorrerebbe una vigilanza fra tutte le istanze vive, popolari ed istituzionali, perché coloro che strumentalizzano la situazione per un rilancio delle proprie iniziative eversive e distruttive vengano isolati. L’Arcivescovo sente con molta sofferenza lo stato di difficoltà che caratterizza anche la cristianità e che rende difficile una testimonianza comune nella vita sociale, attraverso quel contributo, unitario nell’ispirazione ed articolato nelle modalità, che è stato per secoli il vanto della presenza cattolica.

Queste vicende pertanto lo hanno convinto a compiere un gesto che è da sempre rimedio efficace nei momenti difficili delle nostre comunità, e in particolare nella storia ecclesiale di Ferrara-Comacchio: un atto d’affidamento a Maria, Madre delle Grazie.

Compirà questo atto attraverso una preghiera che raccomanda di recitare in tutte le parrocchie dell’arcidiocesi alla fine della Santa Messa festiva per l’intero periodo d’Avvento e fino alla conclusione delle festività natalizie.

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Preghiera di affidamento a Maria Madre delle Grazie:

Maria, Madre delle Grazie, che conosci il passato e il presente della nostra Arcidiocesi, ci rivolgiamo a te ponendo davanti alla tua singolare maternità le attuali difficoltà del nostro popolo e di tutti gli uomini con cui condividiamo questo grave momento della storia.

Concedici di recuperare il senso della nostra identità come popolo di Dio presente nel mondo.

Consentici di rinnovare la consapevolezza profonda della Grazia di Cristo, origine della nostra esistenza cristiana e della nostra la vocazione.

Donaci di vivere la certezza che Cristo è la Verità, e che in Lui ci è offerta l’autentica comprensione del mondo in cui viviamo e delle esigenze degli uomini del nostro tempo.

Aiutaci a valorizzare tutte le situazioni positive ma anche ad indicare con coraggio, alla luce del giudizio della fede, le posizioni e soluzioni inaccettabili da una coscienza autenticamente cristiana ed umana.

Fa che possiamo vivere la carità come attuazione della verità, per stringere in un abbraccio continuo tutti i fratelli e sorelle che incontriamo sul nostro cammino, affinché la presenza di Cristo diventi per loro una possibilità concreta di vita nuova, vera, autentica, buona e bella.

Rendici cristiani vivi, attivi e intraprendenti, perché il mondo conosca il Signore e conoscendolo, se vuole, possa accettare di vivere alla sua sequela.

Così sia.

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ZENIT Staff

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