La sfida dei vescovi argentini alla povertà, al narcotraffico e all'aborto

L’assemblea plenaria della Conferenza Episcopale ha confermato monsignor José Maria Arancedo nel ruolo di presidente

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Al termine dell’assemblea plenaria, la Conferenza Episcopale Argentina ha denunciato la crescita della povertà e del narcotraffico nel loro paese, opponendosi alla depenalizzazione dell’aborto.

Durante la conferenza stampa conclusiva dell’assemblea, che ha confermato l’arcivescovo di Santa Fé, monsignor José Maria Arancedo, nel ruolo di presidente della Conferenza Episcopale, il vicepresidente monsignor Mario Cargnello ha dichiarato: “È il momento d’iniziare una ardua e prolungata lotta per rovesciare la cultura che esclude i poveri”, sottolineando anche la necessità di guardare il problema del narcotraffico da una prospettiva sociologica e del singolo consumatore.

I presuli argentini hanno anche ribadito la loro contrarietà al progetto di legge che starebbe per depenalizzare l’aborto in Argentina, ricordando che questa pratica non è mai una soluzione.

Sulla scia dell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, i vescovi del paese latinoamericano auspicano una “chiesa missionaria, povera ed evangelizzatrice”, che mantenga un’opzione preferenziale per i poveri.

“La parola povero – ha detto monsignor Arancedo – ci porta tante preoccupazioni che nascono dai delitti della società attuale: la tratta di persone, il narcotraffico, la corruzione e la miseria”.

L’assemblea plenaria della Conferenza Episcopale Argentina ha infine sottolineato la necessità di rinsaldare i vincoli e l’amore nella famiglia, la dignità e la bellezza di tutte le vite umane, nonché la preparazione al Congresso eucaristico nazionale per viverlo come rinnovamento delle comunità, ricordando anche la preparazione al Congresso eucaristico nazionale per viverlo come rinnovamento delle comunità.

[Fonte: Radio Vaticana]

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ZENIT Staff

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