Una novità che si può considerare storica. Dopo 35 edizioni il Meeting cambia data: nel 2015 aprirà nel pomeriggio di giovedì 20 agosto e chiuderà mercoledì 26 agosto alle ore 24.
Una variazione che vuole andare incontro alle molteplici richieste del pubblico di non far coincidere la manifestazione con l’ultima settimana di agosto, settimana che vede ricominciare molte delle attività lavorative e in particolare quelle scolastiche ed universitarie.
Dunque la XXXVI edizione anticipa l’apertura ma mantiene il numero di giorni.
Il tema del prossimo Meeting, Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che ad un tratto ne sei pieno, che riprende un verso di Mario Luzi, è stato recentemente spiegato sul sito della manifestazione riminese.
“Come il poeta, il Meeting vuole interpellare il cuore dell’uomo, scoprendo in esso l’esperienza di una mancanza che, con la sua forza travolgente, come l’acqua che fuoriesce da una diga che si rompe, lo inonda. Ma qual è l’origine di questa mancanza? Da dove viene? È un difetto o può essere una risorsa?”, si legge sul sito del Meeting.
“Non affrontare queste domande – prosegue la nota – produce un impoverimento della persona: la riduzione del desiderio, “l’incurante superficialità o la confusione senza speranza o la ripetizione compiacente di «verità» diventate vuote e trite”, come dice Hannah Arendt, l’indifferenza nei confronti degli altri, la paradossale solitudine dentro ad un mondo iper-tecnologico e sempre connesso, la sensazione di soffocare perché le circostanze e i fatti della vita diventano una prigione, una sorta di bunker da cui non si riesce ad uscire”.
L’arte, la musica, la poesia, espressioni cui il Meeting di quest’anno porrà particolare attenzione, rappresentano da sempre “la testimonianza di quella irriducibile mancanza che alberga nel cuore dell’uomo, ma al tempo stesso esprimono quel grido e quella scintilla di nostalgia capaci di suscitare il desiderio dell’eterno”.
“Provocati e commossi di fronte alla mancanza che riconosciamo in noi e in tutti gli uomini, proveremo ad osservare i diversi campi del vivere (scienza, e biologia in particolare, diritto, filosofia, economia, politica), documentando come ogni riduzione dell’io, anche se inconsapevole, influenza la vita concreta e reale di tutti i giorni. Al tempo stesso ci metteremo sulle tracce di uomini che proprio a partire da qualcosa che manca alla loro vita non si stancano di cercare, intraprendere ed incontrare”.
“Ma è ancora possibile per ciascuno di noi un imprevisto, un piccolo bagliore, in grado di fare riemergere un cuore vivo, capace di affezione e di amore, finalmente presente a se stesso e libero di fronte alla realtà? Dove incrociare lo sguardo di qualcuno che sappia ancora stupirsi e lasciarsi cambiare da ciò che accade? Solo accettando la sfida di questa possibilità vale ancora la pena realizzare il Meeting e parteciparvi”.