La Nigeria è di nuovo teatro di crimini sanguinosi. Salgono a 78 le vittime e a 45 i feriti dell’attentato kamikaze avvenuto oggi in un liceo pubblico a Potiskum, nello Stato nord-orientale di Yobe. L’attentatore si è mimetizzato indossando una divisa da studente.
Studenti sono la gran parte delle vittime, i quali sono stati colpiti mentre, poco prima delle 8 del mattino, erano riuniti in attesa del saluto quotidiano della preside che introduce la giornata scolastica. Le autorità hanno ora chiuso tutte le scuole di Potiskum.
Per ora non c’è stata nessuna rivendicazione dell’attacco, ma i maggiori sospetti vertono su Boko Haram. È proprio per far fronte al tragico dinamismo del gruppo islamista, del resto, che lo Stato di Yobe è uno dei tre nei quali è in vigore lo stato d’emergenza da parte del governo di Abuja.
Soluzione evidentemente non ancora efficace. Mons. Ignatius Ayau Kaigama, Arcivescovo di Jos e Presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria, commentando all’agenzia Fides la notizia dell’attentato ritiene infatti “molto preoccupante vedere come Boko Haram continui ad avanzare negli Stati di Borno e Adamawa, nonostante il forte spiegamento di forze militari e di sicurezza in quelle aree”.
Il presule punta l’indice verso la classe politica. “È giunta l’ora di andare oltre i meschini interessi politici – afferma – e guardare all’interesse della nazione”. Interesse che si basa oggi sul contrasto a Boko Haram.