Mai un cristiano dovrebbe dare scandalo, perché lo “scandalo distrugge la fede”. Lo ha detto stamattina papa Francesco durante la messa alla Casa Santa Marta, citando il Vangelo odierno (cfr. Lc 17,1-6), che fa riferimento a chi scandalizza i più innocenti.
Anche San Paolo, nella lettera a Tito (Tt 1,1-9), esorta i sacerdoti ad avere uno stile di vita sobrio ed “irreprensibile”. A nulla serve, ha detto il Papa, affermare: “sono cristiano” e poi “vivere da pagano che non crede a nulla” e del quale “manca la testimonianza”, mentre “la fede confessata è vita vissuta”.
I comportamenti incoerenti scandalizzano, al punto che molti affermano: “io non vado in Chiesa perché è meglio essere onesto a casa e non andare come quello o quella che vanno in Chiesa e poi fanno questo, questo, questo”, ha commentato Francesco.
Di fronte allo “scandalo che distrugge la fede”, il Pontefice ha ammonito: “State attenti! Tutti noi siamo capaci di scandalizzare”.
Al tempo stesso, però, tutti dovremmo saper perdonare, anche “sette volte in un giorno”: anche l’incapacità di perdonare suscita scandalo e “non è cristiano”.
Ma noi “dobbiamo perdonare, perché perdonati”, come ricorda anche il Padre Nostro. La “logica umana”, tuttavia, è diversa e porta alla “vendetta, all’“odio” e alla “divisione”; ciò avviene, purtroppo, anche in molte famiglie: “Figli allontanati dai genitori, marito e moglie allontanati…”.
Chi non perdona è come se perdesse il “diritto ad essere perdonato” e non ha “capito cosa significa che il Signore mi abbia perdonato”.
È alla luce di tutto questo, ha osservato il Santo Padre, che i discepoli di Gesù, hanno chiesto al Maestro: “Accresci la nostra fede”.
“Senza la fede non si può vivere senza scandalizzare e sempre perdonando”. E la fede, ha aggiunto il Pontefice, è un “dono”, è un “regalo”.
Non è “con i libri” o “andando a conferenze” che si acquisisce la fede ma soltanto chiedendo al Signore, come fecero gli apostoli: “Accresci in noi la fede!”, ha poi concluso papa Francesco.