Il 30 ottobre scorso, alla presenza del professor Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, del direttore del Gemelli dottor Maurizio Guizzardi e delle massime autorità dell’Ateneo è stata inaugurata presso il Policlinico A. Gemelli di Roma, una sala operatoria del tutto speciale.
Si tratta di un ambiente multifunzionale che unisce ed integra la parte strettamente chirurgica ed interventista a quella diagnostica, il tutto all’insegna di una tecnologia altamente sofisticata ed avanzata.
Il principio ispiratore di questa struttura, che rappresenta una vera rivoluzione dell’atto chirurgico, è la perfetta sincronizzazione tra il tavolo operatorio dotato di attrezzature all’avanguardia per la cardiochirurgia, il laboratorio di emodinamica, quello di elettrofisiologia e le apparecchiature di diagnostica per immagini (quali ad esempio la Risonanza Magnetica).
La contemporanea attività multidisciplinare che coinvolge figure professionali diverse (cardiochirurghi, chirurghi vascolari, cardiologi, emodinamisti, radiologi) ha fatto parlare di sala ibrida “non nel senso indefinito – come ha sottolineato il professor Rocco Bellantone, Preside della Facoltà di medicina dell’ateneo cattolico – ma nel senso di interazione fra le strutture e lavoro interdisciplinare”.
Inoltre “nella stessa sala è installato un agiografo di ultima generazione che si avvale di un braccio robotizzato per garantire agli operatori il facile e rapido accesso al tavolo operatorio”, aggiunge l’ingegner Lorenzo Leogrande dell’Unità di Valutazione delle Tecnologie del Gemelli.
Molteplici saranno i vantaggi di questa comunicazione in tempo reale tra moduli operativi e moduli diagnostici.
Uno di questi sarà la possibilità di trattare con successo pazienti anziani e debilitati sui quali non è possibile la chirurgia tradizionale invasiva. In questi casi si potrà intervenire per via endovascolare con l’inserimento di cateteri nelle arterie, il che può avvenire solo con l’assistenza in tempo reale degli strumenti diagnostici che forniscono all’operatore le immagini di quello che sta facendo. Ciò in accordo col trend della chirurgia che tende ad essere il meno invasiva possibile.
Inoltre “verranno effettuati interventi di rivascolarizzazione miocardica ibrida, ovvero l’esecuzione nella medesima seduta operatoria di bypass aorto-coronarici a cuore battente e di angioplastiche coronariche”, ha spiegato il professor Filippo Crea Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari.
La sala inoltre, permettendo più interventi nella medesima seduta operatoria sullo stesso paziente, consentirà di ottimizzare le risorse umane ed economiche, a lungo andare con un risparmio per il Sistema Sanitario.
“La realizzazione e l’apertura della sala operatoria ibrida – sottolinea Maurizio Guizzardi – testimonia in modo concreto l’impegno da parte della Direzione del Policlinico a mantenere elevati standard assistenziali e anzi a migliorarli nell’interesse di tutti i pazienti”.
La struttura, per ora unica in tutta l’Italia centro-meridionale, inizierà a funzionare nei prossimi giorni e, a pieno regime, sarà in grado di effettuare fino a 40 interventi al mese.