Assisi: inaugurato il restauro della casa natale di San Francesco

La messa a nuovo è stata resa possibile grazie al contributo del Consolato della Federazione Russia in Ancona e del mecenate russo Sergey Matvienko

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Sono stato presentati ieri gli affreschi originali del ‘600 di Chiesa Nuova San Francesco Converso in Assisi. Dai primi del ‘900 erano coperti da uno strato di finto marmo e nessuno, fino ad oggi, poteva immaginare ciò che si nascondeva sotto.

L’antico splendore è ritornato alla luce grazie alla sensibilità del Consolato della Federazione Russia in Ancona e alla munifica generosità del signor Sergey Matvienko di San Pietroburgo che ha messo a disposizione per il ripristino la cifra di circa  un milione di euro.

Più volte, di fronte questo gesto di generosità, è stato sottolineato che il credo di Matvienko è quello ortodosso, ma lui ha tenuto a precisare che «non importa se si è ortodossi o cattolici, l’importante è essere cristiani».

Prima di entrare ad ammirare i lavori in Chiesa le autorità presenti hanno portato i saluti all’interno del Palazzo del Municipio nella Sala della Conciliazione gremita e con numerosi ospiti laici e  religiosi del clero ortodosso e cattolico. L’organizzazione complessiva dell’evento e quindi della giornata è stata curata personalmente dal cav. Renato Barchiesi.

A dare il benvenuto il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, sottolineando, dopo aver ringraziato Matvienko e il Console Onorario della Federazione Russa di Ancona Armando Ginesi, che «grazie a quest’opera di restauro si celebra un momento di alta dimensione europea in cui viene dato respiro alla storia. Mi complimento per il dinamismo e il pragmatismo che è emerso tra la collaborazione di pubblico e privato».

Padre Francesco De Lazzari, superiore della Comunità Francescana di Chiesa Nuova di Assisi, ha ripercorso con una visibile emozione tutte le tappe, con minuziosi dettagli circa i giorni e i luoghi, del lavoro svolto grazie «a Sergey Matvienko che è un uomo a cui rivolgerò sempre sentimenti di stima e affetto, perché è uomo di fede ed ha compiuto un vero miracolo. Fin dal primo incontro con il console Ginesi, il 12 giugno 2013, ho capito che stava accadendo qualcosa di incredibile: la sua risposta al mio desiderio di veder restaurata la chiesa è stata “non prometto niente”, mentre fino ad allora avevo solo avuto promesse non mantenute».

Il Console Onorario della Federazione Russa in Ancona Armando Ginesi ha citato una ad una le personalità presenti, tra cui coloro che hanno preso parte del restauro in questi undici mesi di lavori. «Volutamente tra i ringraziamenti ho lasciato per ultimo il principale invitato, colui al quale davvero si deve questo miracolo del restauro, l’uomo che solo per spirito di fede e per munifica generosità, senza ricevere alcun beneficio, ha interamente finanziato il recupero dello status quo ante della decorazione in affresco dell’interno dell’edificio sacro che la tradizione vuole essere eretta sui resti della casa natale del Patrono d’Italia. Costui – continua Ginesi – è l’amico Sergey Matvienko di San Pietroburgo. Uomo d’affari di successo, imprenditore di grande levatura, figlio della terza carica della Federazione Russa Valentina Metvienko, ha, con grande pudore ed umiltà, avanzato una unica richiesta: di poter avere, quale ringraziamento per il suo straordinario intervento, un saio francescano». «Assisi è la culla del dialogo interreligioso, è la città della Pace, dell’incontro tra i popoli credenti e ancora una volta, dopo Matvienko, siamo di fronte ad un dialogo tra culture. Gli ambasciatori della Repubblica Armena presso la Repubblica Italiana e la Santa Sede hanno omaggiato Chiesa Nuova con due pale d’altare appositamente realizzate da artisti, tra cui Narek Avetisyan. L’Armenia è una delle culle del Cristianesimo delle origini» ha concluso Ginesi.

A ripercorrere le fasi della restaurazione è stata la Sopraintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria dott.ssa Maria Brucato che con sussidi fotografici ha presentato il prima e il durante i lavori lasciando il risultato finale come sorpresa una volta entrati nella Chiesa Nuova San Francesco Converso. «Il restauro che abbiamo realizzato è iniziato dalle volte delle piccole cappelle all’inizio della chiesa dove sono stati tolti i finti marmi e ripristinati i dipinti contornati da stucchi bianco e oro. L’operazione di descialbatura è stata molto impegnativa per la consistenza della materia soprammessa, comunque sono stati trovati in tutte le pareti della chiesa i dipinti originali seppure con lacune, perfettamente risarcibili. Tra le varie scoperte sono emerse molte figure femminili che potrebbero essere le Virtù cardinali, i busti dei Padri della Chiesa e i compagni di Francesco. La cupola centrale, non ancora terminata, ha presentato sorprese inaspettate: nelle quattro lunette ci sono le più note storie di San Francesco che raccontano la sua vita matura; sotto le figure geometriche della cupola sono emesi sei volti maschili e i raggi di un sole. Certamente per tutti coloro che sono stati a vario titolo coinvolti, questo intervento ha rappresentato un’esperienza unica che ha costretto ad un aggiornamento quasi quotidiano e comunque in tempo reale delle problematiche da affrontare e delle scelte da compiere, di volta in volta e materia per materia».

«Questo progetto bello e formidabile non è soltanto il restauro fine a se stesso di Chiesa Nuova, bensì – ha detto l’Ambasciatore straordinario e ministro plenipotenziario della Federazione Russa presso la Santa Sede Alexandr Avdeev – rappresenta un anello importante tra la relazione che intercorre tra Italia e Russia ma soprattutto tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa».

Ad intervenire, con un messaggio scritto, anche l’Ambasciatore Straordinario e Ministro Plenipotenziario della Federazione Russa in Italia presso il Quirinale che si è scusato «per l’improvvisa impossibilità ad essere presente» L’Ambasciatore era stato presente a Roma in Curia Gentilizia dell’Ordine dei Frati Minori Francescani il 18 settembre 2013 al momento delle firme per dare il via ai lavori.

Il vicario del ministro generale dell’Ordine dei Francescani Minori Padre Julio César Bander ha ringraziato «Dio per aver fatto incontrare tutte queste persone che hanno permesso il recupero del Santuario, in memoria del focolare domestico di San Francesco».

Infine, S.E. Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, ha dato la benedizione ai presenti ricordando che «la famiglia deve emergere sempre. San Francesco è partito proprio dalla sua famiglia d’origine che aveva come idolo il denaro per aspirare ad averne una più bella, più vera e riconoscere il disegno di Dio: occorre lasciar spazio ai doni di Dio».

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ZENIT Staff

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