Nella sua rubrica settimanale di liturgia, padre Edward McNamara L.C., professore di liturgia e decano di teologia presso il Pontificio Ateneo “Regina Apostolorum” di Roma, risponde oggi a due quesiti, sollevati da un lettore a Hong Kong e da uno in Kenia.
Vorrei sapere in che giorni della settimana vanno recitati i vari misteri del rosario e se si tratta di un ordine fisso. Si può cambiare secondo le proprie preferenze? — M.R., Hong Kong. / Recitare il rosario è l’unico modo per rivolgersi alla Madonna? Quali sono le altre possibilità? — C.M., Nairobi, Kenia
Visto che ottobre è il mese dedicato al rosario, mi sembra un ottimo momento per rispondere a queste due domande.
Dopo la lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, firmata da papa Giovanni Paolo il 16 ottobre del 2002, il ciclo di meditazioni sui misteri del rosario per ogni giorno della settimana è quanto segue:
– I misteri gaudiosi (o della gioia): il lunedì e il sabato
– I misteri luminosi (o della luce): il giovedì
– I misteri dolorosi (o del dolore): il martedì e il venerdì
– I misteri gloriosi (o della gloria): il mercoledì e la domenica.
Questa distribuzione dei misteri durante la settimana è una consuetudine e non fissata in alcuna legge specifica, e quindi c’è ampio margine per la devozione personale. È anche consuetudine pregare quei misteri che sono più appropriati per le rispettive feste. Ad esempio, se l’Annunciazione cade di venerdì, viene di norma ritenuto più appropriato recitare i misteri gaudiosi che quelli dolorosi.
Allo stesso modo, ci possono essere altri buoni motivi per non seguire il normale ciclo delle meditazioni sui misteri. Durante ritiri ed esercizi spirituali, ad esempio, i misteri vengono a volte recitati secondo i temi del giorno. Poi ci possono essere anche dei motivi personali che portano a modificare il normale ciclo dei misteri.
Ovviamente si può pregare in un determinato giorno anche più di un gruppo di misteri e persino recitare l’intero rosario. Nonostante tutti i suoi numerosi impegni, san Giovanni Paolo II spesso pregava il completo rosario quotidiano. In questo caso, si raccomanda di pregare senza interruzione almeno i cinque misteri del giorno, in quanto necessario per poter ottenere l’indulgenza associata al rosario. L’Enchiridion indulgentiarum (o Manuale delle indulgenze) dice a tal riguardo:
“Si concede l’indulgenza plenaria se la recita del Rosario si fa in chiesa, pubblico oratorio, oppure in famiglia, in una Comunità religiosa, in una pia associazione; nelle altre circostanze si concede l’indulgenza parziale.” Se si recitano più di cinque misteri, essi possono essere effettuati una o due decadi alla volta.
Anche se il rosario è la preghiera mariana e cristologica per eccellenza, e quella che è stata più raccomandata dai Papi nel corso dei secoli, ci sono altri validi modi per onorare la Beata Vergine Maria.
Il Manuale delle indulgenze offre vari suggerimenti, riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa ed associati ad indulgenze sia plenarie che parziali.
Si può pregare ad esempio il Magnificat, l’Angelus o il Regina Caeli. O recitare le preghiere “Maria Madre delle Grazie”, il Memorare di san Bernardo di Chiaravalle. Inoltre il Salve Regina, e le preghiere Sancta Maria Sucurre Miseris e Sub Tuum Praesidium. Quest’ultima preghiera del resto è forse la più antica invocazione a Maria con il titolo di Madre di Dio.
Un’indulgenza plenaria, in termini simili al rosario, è stata concessa anche da papa Giovanni Paolo II a coloro che pregano o partecipano alla celebrazione dell’inno Akathistos in rito bizantino. Dedicata alla Theotokos o “Genitrice di Dio” è una delle più belle espressioni poetiche d’amore verso la Madonna.
Ci sono, ovviamente, ancora molte altre valide preghiere e inni dedicati alla Madonna che promuovono la devozione e la venerazione verso di Lei e offrono l’ispirazione per imitare le sue virtù, che è il più grande onore che possiamo rendere a Maria.
[Traduzione dall’inglese a cura di Paul De Maeyer]
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I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.