Conosciuto per essere stato un Papa intellettuale, il volto di Paolo VI come «parroco del mondo» è spesso lasciato sotto silenzio. Ora che si appresa a diventare beato, un nuovo libro ne ricostruisce un tratto pastorale fondamentale: Paolo VI fu il primo pontefice che andò incontro a tutte le genti, a partire dalle «periferie».
Paolo VI, destinazione mondo. I viaggi di papa Montini incontro ai popoli(Editrice Missionaria Italiana) è il saggio dei giornalisti Giorgio Bernardelli e Lorenzo Rosoli che svela tutti i primati del papa bresciano come «viaggiatore in nome del vangelo»: fu il primo pontefice ad andare in Terra Santa (1964); il primo a recarsi in un paese dove i cattolici sono piccola minoranza (India, 1964); il primo a parlare all’Onu (1965); il primo a visitare un paese islamico (Turchia, 1967); il primo nelle «periferie» dell’America latina e dell’Oceania (Colombia 1968, Samoa 1970); il primo tra i fratelli riformati (Ginevra, 1969) e in Africa (1969).
Attraverso le testimonianze inedite di alcuni protagonisti dell’epoca (ad esempio il cardinale Paul Poupard, allora giovane collaboratore di Paolo VI), i due autori parlano di «scelta rivoluzionaria» di Montini, qualificato come «Papa-pellegrino» capace di «adottare unamodalità completamente nuova di incontro con il mondo: quella del pontefice che, come l’apostolo di cui porta il nome, si mette in viaggio».
Si riscoprono così particolari singolari dell’anelito e dell’impegno pastorale di Paolo VI: l’attenzione ai piccoli (celebrò le prime comunioni di un gruppo di bimbi in India, inginocchiandosi lui stesso dando l’eucaristia); la predilezione per poveri e ammalati (numerosi i suoi fuori-programma a favore di questi ultimi nei vari viaggi); l’apertura all’islam, in veloci scali aerei in Libano e in Iran; la messa davanti a poche decine di fedeli, sulla spiaggia dell’Oceano pacifico a Samoa, da dove lancia un appello missionario a tutti i cristiani.
«Riscoprire i viaggi di Paolo VI – scrivono gli autori – ci aiuta a ritrovare il volto di unachiesa che si pone in ascolto del mondo. Pur nella loro brevità, quelli di Paolo VI sono stati viaggi veri, non semplici “trasferte” della Cattedra di Pietro in contesti particolari. Giornate in cui il papa si stupiva di quel che vedeva e non lo nascondeva. Furono l’esperienza di unincontro fecondo e, davvero, nelle due direzioni, fra Roma e il mondo»
Il cardinale Luis Antonio G. Tagle, arcivescovo di Manila, firma la prefazione al libro, nella quale ricorda la sua emozione nel partecipare, da ragazzino, alla visita di Papa Montini a Manila, in particolare nella bidonville di Tondo, esperienza unica e anticipatrice della scelta di papa Bergoglio di visitare e incontrare le «periferie» della terra e dell’esistenza.
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Lorenzo Rosoli presenterà il libro giovedì 16 ottobre alle ore 18.00 alla Libreria Feltrinelli di Brescia (Corso Zanardelli 3), insieme a mons. Giacomo Canobbio, teologo edelegato vescovile per la pastore della cultura.
A seguire, alle ore 20.45, l’autore sarà al teatro parrocchiale di Costorio di Concesio (Bs)con don Carlo Tartari per un incontro dal titolo «Paolo VI uomo missionario», durante il quale verrà presentato il volume.
Sempre giovedì 16 ottobre, alle ore 20.30 nella Sala Consiliare di Pontedilegno (BS), Giorgio Bernardelli, coautore del libro con Rosoli, parteciperà all’evento organizzato dallaParrocchia SS. Trinità sul tema «La figura, il pontificato e i viaggi di Paolo VI». Introduce don Giuseppe Pedrazzi.