Papa Francesco esorta i fedeli ad evangelizzare, attraverso la leadership di una persona, piuttosto che premere sugli altri regole e dottrina.
“Francesco presenta alla gente la figura di Gesù”, ha detto il cardinale arcivescovo di New York, Timothy Dolan, intervenendo lunedì scorso all’inaugurazione di Crux, un sito web del Boston Globe sul cattolicesimo.
L’evento si è tenuto presso il Pontificio Collegio Nordamericano, alla presenza del cardinale australiano George Pell, recentemente nominato prefetto del Segretariato Vaticano per l’Economia.
Il cardinale di New York ha tuttavia ammesso di non aver mai pensato Francesco come una carismatica “rockstar” che elettrizza incessantemente le folle. Piuttosto, lo percepisce come un uomo quasi in pensione, “dietro le quinte”.
“In nessun modo riesco a immaginarlo come carismatico”, ha detto il porporato, aggiungendo che lo stile del Papa è “semplice” e “sincero”. Dolan ha osservato che “nessuno deve dire a papa Francesco cosa fare. Solo lui lo sa”.
“Papa Francesco non ha bisogno di dirci come agire”, perché è naturalmente “quello che è”, ha detto. “Nessuno ha bisogno di dirgli di pagare il conto dell’albergo. Lui lo fa e basta”.
Da parte sua il cardinale Pell, membro del Consiglio Vaticano dei Cardinali, oggi supervisore delle finanze vaticane, ha precisato che, anche se qualche indulgenza è in discussione, non è minimamente intenzionato a “rilassare gli standard”.
“Quando parliamo di un tempo di rinnovamento e di riforma del nostro vocabolario, non intendiamo ammorbidire o diluire il nostro insegnamento ma renderlo più credibile”, ha proseguito il responsabile della finanza vaticana, sottolineando che non si tratta di un tentativo di “svicolare”.
Il porporato australiano ha evidenziato non solo quanto i cristiani possono offrire al mondo ma ha anche suggerito quanto il mondo abbia bisogno del loro contributo.
Rivolgendosi ad un pubblico composto per lo più da seminaristi del Collegio Nordamericano, il cardinale Pell ha detto: “Spero non diventerete alcuni di quei sacerdoti o vescovi, la cui prima missione è tenersi lontani dalla stampa”.
“Se rimaniamo in silenzio, non possiamo lamentarci di non essere ascoltati”, ha detto con franchezza il cardinale Pell.
“Qualcuno potrebbe augurarsi che Gesù possa essere stato un po’ più soft sul divorzio ma così non è stato e io mi attengo a lui”, ha poi concluso il porporato.