La pace passa attraverso i bambini: Malala e Satyarthi vincono il Nobel

L’Accademia di Oslo ha conferito il prestigioso premio alla giovane pakistana e all’attivista indiano che lottano per i diritti dei minori

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Hanno battuto addirittura Papa Francesco e il Premio Nobel per la Pace di quest’anno lo hanno vinto loro: l’indiano Kailash Satyarthi, 60 anni, per la sua lotta contro il lavoro minorile, e la 17enne pakistana Malala Yousafzay che, due anni fa, fu ferita gravemente dai talebani contrari alla suo impegno a favore dell’istruzione femminile.

L’annuncio oggi, poco dopo le 11, da parte del presidente del comitato svedese, Thorbjoern Jagland, che ha decretato i due attivisti – provenienti da Paesi tra loro acerrimi rivali – vincitori del prestigioso riconoscimento “per la loro battaglia contro la repressione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’educazione”.

Ricevendo la notizia mentre si trovava a scuola a Birmingham, dove vive da quando è scampata nel 2012 all’attentato dei talebani in Pakistan, Malala ha dedicato il premio a “tutti i bambini che non hanno voce, la cui voce deve essere ascoltata”. “Ora – ha detto – voglio vedere tutti i bambini andare a scuola”. “Sono onorata, sono felice e fiera di essere la prima cittadina pakistana a ricevere questo riconoscimento e di condividerlo con un cittadino indiano”, ha poi aggiunto. La ragazza, tra l’altro, è la persona più giovane ad aver mai ricevuto il Nobel. 

Da parte sua l’indiano Satyarthi ha definito il premio “un momento di gioia per gli indiani e per i bambini”, e ai giornalisti a New Delhi, dove vive con la famiglia, ha annunciato: “Conosco Malala personalmente e la inviterò a lavorare con me”.

Grande plauso in tutto il mondo per la scelta di premiare queste due figure di riferimento per l’infanzia. Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, a margine del briefing di oggi sui lavori del Sinodo, ha espresso il suo apprezzamento per queste due “figure significative”. “Speriamo – ha detto – che questo Premio sia un appoggio alle cause positive che rappresentano”.

Valerio Neri, direttore generale di Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti in tutto il mondo, ha invece dichiarato: “Questo è un giorno storico per i diritti dei bambini. Di quei bambini che stanno vivendo fra le guerre, soffrendo attacchi alle loro scuole e vedendo negato il diritto all’istruzione.

“Il Nobel dato a Malala – ha soggiunto – rappresenta la voce di milioni di bambini che vogliono andare a scuola. Parliamo di almeno 50 milioni di bambine e bambini che non hanno accesso all’educazione perchè vivono in paesi in conflitto, o che diventano bersagli nelle scuole che vengono attaccate almeno 3.600 nel 2012”.

Parlando dell’altro vincitore, l’attivista Satyarthi, Neri lo ha definito “un coraggioso difensore di quei bambini cinicamente sfruttati nel lavoro e vittime di traffico. Egli ha combattuto in nome dei 168 milioni di bambini che lavorano nel mondo, dei quali 85 milioni coinvolti nelle forme peggiori. Alcuni di loro vivono anche in Italia, dove sono almeno 29.000 i minori che lavorano, a rischio di sfruttamento”.

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ZENIT Staff

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