Vangelo
Lc 11,5-13
Lettura
È ricco di fascino per il sapore di simpatica quotidianità questo quadretto dei tre amici, dove ogni ascoltatore di questa Parola, è quello “in mezzo” tra un amico cui si vuole poter offrire qualcosa, e l’“Altro” amico che è in grado di aiutarmi e che è essenziale per risolvere il problema del desiderio di accogliere un fraterno amico carissimo che è in viaggio; nello stesso tempo devo tener conto della mia indigenza di fronte al suo bisogno di ricevere un sostentamento.
Meditazione
Questa parabola fa parte della catechesi sulla preghiera. La prima cosa da ricordare è che l’orizzonte di questa “preghiera” sta nella precisa categoria delle relazioni di amicizia. Chi a mezzanotte è in viaggio sa dove andare: dal suo amico. Questo amico che non avrebbe niente da offrirgli, anch’egli sa dove andare: dall’amico “importante”, che sicuramente ha da prestargli i tre pani necessari per accogliere e sostentare l’altro. Poi entriamo, con la libertà che ci offre Gesù, nella straordinaria immagine dell’Amico, che è Dio. Egli è rappresentato nientemeno che a letto, con i suoi bambini e non vuole essere disturbato! Occorre insistere, occorre pregare sempre… e alla fine cederà! È l’“amicizia” la grande protagonista dell’episodio. Essa è provata dall’alleanza stretta tra Dio e il suo popolo, essa mi ha coinvolto mediante la grazia battesimale. Il segreto della forza e della sicurezza della preghiera per me sta nel fatto che non ho niente da dare, e che tuttavia l’altro amico mi sta a cuore, e non posso non dargli niente. Al termine del brano appare con chiarezza la figura del Padre. Dio Padre non viene esplicitamente nominato se non nell’ultimo versetto del nostro brano, ma viene come “dedotto” e svelato con il paragone dei padri terreni, nel loro comune agire nei confronti dei loro figli. Leggiamo le due domande di Gesù: «Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede…» dei vv. 11-12. È questo uno dei tratti più belli e incoraggianti del Vangelo. Quello che normalmente fanno i padri terreni diventa immagine dell’agire divino: «quanto più il Padre vostro celeste…».
Preghiera
Spirito Santo, dono del Padre e del Figlio, aiutami a riconoscere quanto è preziosa e delicata la nostra vita, chiamata ad essere umile immagine della comunione con Dio Padre! Fa’ che ricordi come è grande e profondo il ruolo che la nostra umile quotidianità esercita nel cammino e nell’esperienza della fede!
Agire
Mi sentirò debitore di gratitudine e di impegno pensando a tutti coloro che con la buona “liturgia” della loro vita ci hanno rivelato e confermato la misura infinita del dono di Dio, anche attraverso gesti semplici e comuni, perché in ogni gesto gratuito si manifesta il dono del Padre che ci dona il suo Spirito.
Meditazione a cura di mons.Giovanni Giudici, vescovo di Pavia, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART</a>. Per abbonamenti info@edizioniart.it