"Lasciamoci guidare dalla sapienza biblica"

Il vescovo mozambicano Lucio Andrice Muandula apre la settima Congregazione del Sinodo sulla famiglia

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L’omelia durante la preghiera dell’Ora Terza, in occasione della settima Congregazione generale del Sinodo straordinario sulla famiglia, è stata affidata stamattina a monsignor Lucio Andrice Muandula, vescovo di Xai-Xai (Mozambico).

Il presule si è soffermato sul passo della Sapienza (Sap 19,22), destinato soprattutto ai “membri della diaspora giudaica che, a contatto con l’ambiente ellenistico, rischiavano di credere all’idolatria, abbandonando completamente la fede nel Dio dell’Alleanza con i Padri”.

In esso, “mediante la presentazione di due figure caratteristiche degli scritti sapienziali: il giusto (o sapiente), quale immagine del credente israelita, fedele alle tradizioni del padri, e l’empio (o stolto), immagine dei pagani e di chi si dedica all’idolatria (cc. 13-15), l’autore sacro ripropone a quei numerosi Ebrei che già nel II sec. a.C. si erano stabiliti in Alessandria, una riflessione sull’agire di Dio e dell’uomo, tutta ispirata alla tradizione biblica e tesa a rinsaldare la loro fede e la loro speranza”, ha spiegato monsignor Muandula.

“Infatti – ha proseguito – il contatto con il mondo ellenistico, con il quale l’autore entra in dialogo e a volte anche in polemica, ha contribuito a presentare la sapienza biblica come dono divino, che conduce alla salvezza chi lo sa accogliere (come ha fatto Israele), mentre manifesta le colpe di chi lo rifiuta (come hanno fatto gli Egiziani e i pagani in generale)”.

In questo senso, il brano succitato “racchiude in sé una vera professione di fede dell’autore sacro, ancorata nell’esperienza biblica dell’Esodo, ed e un invito anche a noi, a lasciarci guidare dalla sapienza biblica, in un mondo sempre più globalizzato, con il quale siamo chiamati ad istaurare un dialogo di fede e nel quale si rischia però di perdere la propria fiducia in Dio, per adottare uno stile di vita completamente pagano”, ha poi concluso il vescovo mozambicano.

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ZENIT Staff

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