La lotta al proliferare delle sale da gioco acquisisce oggi uno strumento in più. Una recente sentenza del Consiglio di Stato ha infatti riconosciuto ai Comuni la legittimità a regolamentare gli orari delle sale con slot machine. Come riporta Avvenire, l’ente locale potrà ora – in caso di “comprovate esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica” nonché della “dignità umana, utilità sociale e salute dei cittadini” – limitare entro orari stabiliti l’apertura di simili sale.
La sentenza risponde al ricorso che la società Luxor, che gestisce in Emilia Romagna una catena di sale da gioco, aveva rivolto a seguito dell’ordinanza decisa nel gennaio scorso dal Comune di Imola. L’amministrazione della città romagnola stabilisce lo spegnimento delle macchinette nelle ore notturne: dall’una alle otto nei giorni festivi e dalle 23 alle nove nei feriali. Il ricorso, prima di essere respinto dal Consiglio di Stato, era stato bocciato anche dal Tar.
Il Tar aveva motivato la sua decisione sottolineando che l’ordinanza non arreca grande danno alla Luxor poiché “in ogni caso, consente l’attività di gioco per un assai ampio spazio giornaliero”. Un parere in questo senso era stato espresso, con una sentenza del 18 luglio, anche dalla Corte costituzionale, la quale aveva riconosciuto “ai sindaci il potere di disciplinare gli orari delle sale giochi, ed esercizi ove siano installate apparecchiature per il gioco, anche in funzione di contrasto dei fenomeni di cosiddetta ludopatia”.
Il movimento Slotmob, che combatte il problema del gioco d’azzardo, saluta con favore la sentenza, sintomo di un nuovo atteggiamento della magistratura, la quale “finora bocciava qualsiasi freno messo dai Comuni” alle sale da gioco. Intanto anche la Regione Piemonte interviene nei confronti di esercizi commerciali che hanno macchinette e slot machine. La Giunta guidata da Sergio Chiamparino ha messo a punto un sistema di premi e multe per quei gestori che decidono di mettere o togliere le macchinette per il gioco d’azzardo.