La santità del matrimonio: Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi

La testimonianza dei due coniugi beatificati da Giovanni Paolo II nel 2001 per affrontare le sfide della famiglia nel mondo attuale

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Alla fine del mese di agosto e alle soglie del Sinodo sulla famiglia diottobre, la Chiesa festeggia oggi, 26 Agosto, la nascita al cielo di Maria Corsini, moglie di Luigi Beltrame Quattrocchi.

I coniugi Beltrame Quattrocchi sono stati beatificati il 21 ottobre del 2001 da San Giovanni Paolo II. Per la prima volta due coniugi sono stati beatificati insieme durante una celebrazione liturgica. Questo fatto assume un significato rilevante, perchè ci indica che il matrimonio cristiano è una via sicura per giungere alla santificazione personale e di coppia.

Normalmente quando sentiamo parlare di santi pensiamo ai martiri, ai Vescovi, ai preti, alle suore, o alle persone consacrate. La beatificazione di questi due coniugi ci ricorda che la famiglia cristiana è la culla della santità dove nasce, matura e si espande la vocazione ad amare Dio e il prossimo.

Luigi e Maria hanno vissuto un amore fecondo non solo nel loro matrimonio, attraverso l’accoglienza dei loro 4 figli, ma anche nell‘apostolato che ognuno ha svolto nel proprio ambito dove il Signore li ha chiamati.

Durante la prima guerra mondiale, i due coniugi si dedicarono all’assistenza dei soldati, dei feriti e delle famiglie in difficoltà. Entrambi erano soliti accostarsi regolarmente al Sacramento della Confessione e della Comunione. La Messa e la comunione quotidiana erano diventate il cardine su cui edificare ogni attività della loro giornata.

Luigi e Maria si distinsero nelle molto attività di apostolato laicale. Si impegnarono nell’Azione Cattolica e nel sostegno all’Università Cattolica, oltre a praticare tante iniziative a servizio dei giovani, dei lavoratori e dei poveri.

Maria, infermiera volontaria della Croce Rossa, durante le due guerre si prodigò instancabilmente per i soldati feriti. Maria si impegnò con grande dedizione come catechista nell’ambito parrocchiale, organizzando corsi per i fidanzati, una assoluta novità pastorale per quei tempi nei quali la formazione alla vita matrimoniale era ritenuta superflua.

Maria fu una scrittrice impegnata, dedicandosi alla stesura di libri di carattere educativo, per diffondere una cultura dell’amore familiare radicato nella dottrina ecclesiale e negli insegnamenti evangelici. Tra i beneficiari di questi scritti Maria pensava anche ai suoi figli, per lasciargli un memoriale del suo insegnamento cristiano pieno di vera umanità e di illuminato senso pratico.

La testimonianza di Luigi e Maria è stata davvero luminosa per i loro 4 figli che hanno tutti abbracciato la vita ecclesiastica: Filippo (don Tarcisio) sacerdote diocesano, Stefania (suor Maria Cecilia) monaca benedettina, Cesare (padre Paolino) monaco trappista, ed Enrichetta, l’ultima nata, consacrata secolare.

I coniugi Beltrame Quattrocchi sono un luminoso esempio anche per i nostri giorni. Essi ci insegnano che la prima vocazione cristiana dentro la famiglia è quella di amare il proprio coniuge con un amore tenero, rispettoso e perseverante. La fede di Luigi ha ricevuto un grande impulso grazie all’esempio e alle parole di Maria. E questo è il primo insegnamento valido ancora oggi per noi: ogni coniuge è chiamato prima di tutto a trainare l’altro sulla via della santità. Tra moglie e marito è difficile che vi sia una equità di fede, di speranza e di carità. Dio ha dato ad ognuno dei due coniugi la fede sufficente per sostenere l’altro. Questa è la grazia sacramentale del matrimonio: rimanere uniti al Signore per ricevere gratuitamente la forza spirituale sufficente per sostenere la vita di fede del marito o della moglie.

I loro esempio vuole dirci che l’amore non scaturisce per autoreferenzialità o per particolari sforzi personali. L’amore dei santi trova la sua fonte nel cuore misericordioso di Dio. Come l’acqua va attinta dalla sorgente prima di essere bevuta, così l’amore autentico, gratuito e disinteressato ha bisogno di essere alimentato dalle fonti di un vita di preghiera e dalle sorgenti della partecipazione ai Sacramenti.

Quando la famiglia segue i ritmi liturgici della vita della Chiesa, essa stessa diventa Chiesa domestica dove maturano nuove vocazioni. La trasmissione della fede ai figli è una conseguenza della testimonianza di vita cristiana dei genitori. La moglie, il marito, i figli sono i primi destinatari della testimonianza dell’amore familiare e a loro volta diventano missionari di questo amore.

Questo non vuole dire che l’amore familiare deve rimanere imprigionato nelle mure domestiche. Le tante attività di apostolato di Luigi e Maria ci insegnano che la carità cristiana contiene la forza di varcare la soglia della propria casa ed ha la potenzialità di espandersi nei vari ambiti della vita dove il Signore aprirà le porte della missione.

Per questo la famiglia cristiana è sempre più chiamata nei nostri tempi ad uscire per le vie del mondo ed essere testimone coerente con un esempio di vita aderente al Vangelo. Il Concistoro della Famiglia saprà suggerirci gli ambiti e le modalità di intervento dell’apostolato familiare.

La tutela della vita dalle insidie dell’aborto e dall’eutanasia, una vicinanza particolare ai figli dei genitori separati, la costruzione di una rete di solidarietà per sostenere le precarie condizioni economiche di tante famiglie, l’impegno sociale e politico per favorire una società pià equa, l’ascolto e la vicinanza ad ogni situazione di dolore e d’emarginazione, saranno i cardini sui cui poggiare le prossime iniziative pastorali familiari. Chiedere l’intercessione a questi due beati, sarà un valido aiuto per un buon esito del prossimo Concistoro sulla Famiglia.

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Osvaldo Rinaldi

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