Caso Stamina, il sequestro argina una "terapia inutile e anzi pericolosa"

La scienziata Elena Cattaneo e il deputato Gian Luigi Gigli plaudono alla decisione della Procura di Torino di sequestrare il materiale della Fondazione Stamina

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Una decisione giusta, che argina la diffusione di un metodo di cura che non ha nulla di scientifico e di terapeutico, e che anzi potrebbe rivelarsi pericoloso visto che è costituito da preparazioni imperfette. È così che Gian Luigi Gigli, medico e componente della commissione Affari sociali della Camera, e Elena Cattaneo, scienziata e senatrice a vita, accolgono la decisione della Procura di Torino che ha portato i carabinieri del Nas a mettere i sigilli sul materiale della Fondazione Stamina.

“Non può esistere la libertà di curarsi con qualunque sostanza, tantomeno quella di proporre e vendere terapie non validate scientificamente”, commenta Gigli. Tuttavia il deputato di Per l’Italia sottolinea “l’assurdo italiano” delle “autorizzazioni concesse e divieti imposti per via giudiziaria”, in una materia che, invece, “dovrebbe essere di esclusiva competenza sanitaria e non dei giudici, tantomeno di quelli del lavoro”. Il suo riferimento è alla ridda di sentenze contrastanti dei giudici del lavoro, a cui si sono rivolte le famiglie dei pazienti per riprendere le cure. In 164 casi le toghe hanno accolto la richiesta, in 172 l’hanno respinta.

“Il criterio per autorizzare un trattamento – l’opinione di Gigli – non può essere quello della libertà di cura, bensì quello della dimostrazione di efficacia e sicurezza della terapia. Poiché qualche autorevole giurista sostiene che non si possa fare una legge per dire che i magistrati non hanno il potere di entrare a gamba tesa in un campo che compete solo all’autorità sanitaria, forse dovrebbe essere la magistratura stessa ad avviare qualche indagine disciplinare e a prendere qualche provvedimento esemplare verso magistrati che hanno pensato di sostituirsi ai tecnici”.

Parole dure sono quelle espresse da Elena Cattaneo, la quale ritiene “importante che le istituzioni lavorino ogni giorno per impedire ai ciarlatani di tutto il mondo di abusare del desiderio umano di dare realtà alle proprie illusioni”. Anche per questo il sequestro di cellule e materiali Stamina da parte dei Nas di Torino agli Spedali Civili di Brescia è “un atto decisivo”, in una storia che appare “ancora più agghiacciante” stando a “quanto contenuto nella richiesta di sequestro emessa dal Gip” torinese” e trapelato sulla stampa”.

In una dichiarazione all’Adnkronos Salute, la scienziata, già nota per essersi espressa contrariamente al metodo di cura proposto da Davide Vannoni, ribadisce: “Per le malattie si deve studiare e far ricerca e scorciatoie non ne esistono. Per i malati e i familiari è necessario invece pensare a forme di presenza istituzionale quotidiane e affidabili”. Cattaneo rivolge dunque “un plauso ai magistrati che hanno ordinato questo sequestro e ai Nas e all’Aifa che instancabilmente e nel silenzio delle indagini lavorano con forza e rigore ogni giorno dell’anno per impedire truffe e raggiri ai danni dei malati e dei più deboli”. L’Aifa (Agenzia italiana del Farmaco) non ha mai autorizzato le infusioni.

Secondo la Catteneo, “ora nessun giudice del lavoro dovrebbe sentirsi autorizzato ad imporre la somministrazione di preparati posti sotto sequestro in quanto imperfetti e pericolosi per la salute umana”. Il sequestro di cellule e materiali della Fondazione Stamina è stato infatti “un atto importante e decisivo volto a tutelare la salute, visto che sappiamo bene che si tratta di preparazioni imperfette e quindi pericolose, oltre che inutili e prive di ogni valore terapeutico”. “A dire questo – ricorda la scienziata-senatrice – sono documenti inequivocabili che evidenziano la totale assenza di alcun presupposto di scientificità nei preparati Stamina”.

I documenti citati dalla Cattaneo sono un’ordinanza dell’Aifa del maggio 2012, la disamina scientifica sui preparati compiuta da Massimo Dominici dell’università di Modena ad ottobre 2012 per conto del ministero, la disamina di un board di scienziati del novembre 2012, le dichiarazioni di “tutti gli scienziati del mondo che bene conoscono il campo”, Nobel compresi, di tutte le società scientifiche, dell’Accademia dei Lincei, di tutte le riviste scientifiche. “Tutti unanimi – conclude la scienziata – nel ritenere la proposta Stamina totalmente priva di senso. Chi ha espresso opinioni (mai supportate da fatti) positive è sparito o ha ritrattato”.

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Federico Cenci

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