Riflettendo sul passo del Vangelo in cui si racconta di Gesù che si rivolge a Simone per farlo “pietra” su cui costruire la sua Chiesa, il Vescovo di Rimini ha detto che “incontrare Gesù: è la fortuna di alcuni, il sogno di tanti, il bisogno di tutti”. Ed ha raccontato dello stupore di Pietro, quando Gesù gli disse che lo avrebbe fatto “pescatore di uomini”. Già Pietro era stupito da quel giovane rabbi nazareno che faceva discorsi impensabili come “Beati i poveri… Beati gli operatori di pace… Beati gli assetati di giustizia”.
“Pietro – ha continuano il Vescovo – aveva assistito sorpreso e sbalordito ai suoi miracoli, si era spellato le mani al sentire le sue repliche infuocate alle pretestuose polemiche di scribi e farisei, aveva provato un brivido a pelle tutte le volte che il Maestro baciava i lebbrosi o prendeva in braccio i bambini”. Per questo rimase sgomento quando Gesù gli disse: “Su di te, come su una roccia, edificherò la mia Chiesa”. Secondo monsignor Lambiasi, Simone detto Pietro deve aver pensato: “Ma, Signore, io… roccia?! Io, così friabile, io così duro fuori e fragile dentro?”.
“Anche a noi oggi – ha aggiunto il Vescovo – Gesù affida la sua Chiesa”, e “non ci sentiamo affatto delle rocce, ma solo delle piccole pietre, dei poveri sassetti”. Tuttavia, ha sottolineato mons. Lambiasi, “nessun sassetto al mondo è inutile. Anzi in mano a Gesù ogni sassetto diventa prezioso”.
Perché Gesù – ha continuato il presule – prende il primo ciottolo che incontra per strada e lo colloca dove ne ha bisogno. “Quel ciottolo sei tu, sono io, ognuno di noi. Lui ti guarda con infinita tenerezza e si mette a cesellare la tua povera vita”, ha commentato. “Ciò che importa – ha concluso il Vescovo di Rimini – è trovarti nelle sue mani malleabili, per essere collocato là dove lui da sempre ti ha sognato, nel posto preparato apposta per te”.