Ma voi, chi dite che io sia?

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

La domanda è tagliente e diretta. Non si accontenta del report, ma provoca ognuno in prima persona. Siamo soli davanti a Gesù: chi è Lui per noi? La risposta del catechismo è facile: Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Ma potrebbe restare una formula che non incide sull’esistenza e non trasforma, come deve, la vita. Ci serve la “rivelazione” del Padre, come a Simone che, da quel giorno in cui accade in lui la “manifestazione dall’alto”, diventa un altro, diviene Pietro, cioè la roccia su cui sarà edificatala Chiesa.

Meditazione

Il famoso detto sulla Chiesa, realtà costruita su una roccia, come si vede nel nome dell’apostolo Pietro (egli non sarà mai più Simone, figlio di Giona), viene significativamente inserito in un contesto di confronto diretto. Ai discepoli viene chiesto, prima, il resoconto di una sorta d’indagine socio-religiosa, un sondaggio sui “si dice” a proposito di  Gesù (che si qualifica con la misteriosa denominazione di Figlio dell’uomo); poi, una vera presa di posizione, che esige quasi una professione di fede: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Per ribadire quale sarà la missione di Pietro e dei suoi successori nella Chiesa, Luca evidenzia che Cristo raccomanda a Pietro di confermare i fratelli, ma, allo stesso tempo, gli fa conoscere la sua debolezza umana ed il bisogno di conversione (Lc 22,31-32). La domanda più importante viene rivolta a chi sarà il fondamento dell’edificio della Chiesa; ma in lui essa viene rivolta, sempre da capo, ad ogni pietra vivente di tale casa di Dio, cioè a ciascun battezzato: tu, chi dici che io sia? La risposta attesa non è soltanto il frutto della comprensione intellettuale o della decisione libera. Il primo movimento, infatti, è sempre del Padre dei cieli, il quale dovrà manifestare, ovvero rivelare, l’eco del mistero di Gesù Cristo nell’anima di ognuno di noi, affinché possiamo, ciascuno in prima persona, esprimere con le labbra, e credere col cuore, nel Figlio del Dio vivente. Egli è sempre presente tra noi nella Parola, nei Sacramenti, particolarmente nella presenza reale eucaristica, nei poveri e negli ultimi. Perciò ogni ministero nella Chiesa, anche quello petrino, proprio del Vescovo di Roma, riconosce totalmente il primato alla Grazia, la quale opera per formare ciascuno al servizio idoneo.

Preghiera:

Signore, come Pietro, come Paolo, sento oggi il peso di tutta la mia debolezza umana e, quindi, percepisco forte il bisogno di conversione. Manda su di me il tuo Spirito di sapienza e d’intelletto, perché anch’io possa riconoscere, nella vita e nel cuore, che solo Tu sei il Figlio del Dio vivente. Amen!

Agire:

Pensando alle tante responsabilità, oggi non mi lascerò sopraffare: se enorme è il peso che si riversa sulle mie povere spalle, è certamente smisurata la potenza divina.

***

Meditazione del giorno a cura di monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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